Introduciamo oggi una variante nel nostro modo di allenarci e correre le nostre uscite, un elemento utile ed essenziale per “cambiare passo” e veder migliorare la propria performance nel tempo. Arrivati a correre per 45 minuti continuati, mantenendo lo stesso ritmo, abbiamo già raggiunto un primo obiettivo. Quello di aver abituato il nostro corpo ad uno sforzo mediamente prolungato, che ci servirà come base sulla quale lavorare per migliorarci. Le ripetute non sono nient’altro che uno strumento utilissimo a questo scopo, da utilizzare però con cautela e come sempre senza esagerare per ottimizzare al massimo il risultato finale.
Veniamo alla pratica. In genere ci si definisce “ripetuta” una variazione nella propria andatura di corsa, della durata di qualche centinaio di metri, volta ad abbassare la soglia anaerobica di ciascuno. Tale soglia non è nient’altro che il limite oltre il quale si va in affanno, e che ognuno di noi in base al proprio allenamento raggiunge più o meno rapidamente. Abbassare la propria soglia anaerobica significa acquisire maggiore resistenza allo sforzo, che tradotto in termini di praticità vuole dire “essere più competitivi”. In genere, in un allenamento che prevede delle ripetute, è sempre bene correre i primi due o tre Km in modo sciolto ad un ritmo di riscaldamento (ricordiamoci che il nostro corpo non è un razzo ma un diesel), per poi cominciare con l’allenamento vero e proprio.
Il numero di ripetute è variabile da un minimo di tre ad un massimo di sei – otto per ogni uscita (dipende anche dalla loro lunghezza) e l’importante è che al termine di ognuna di esse non ci si fermi ma si continui a correre all’andatura che si vorrebbe mantenere durante una gara. Questo per abituare il fisico a metabolizzare la fatica al nostro ritmo normale. Va da se che mano a mano che si fanno ripetute in allenamento sarà sempre più difficile mantenere il nostro passo nella frazione di “riposo”. In genere si possono fare ripetute fissando una distanza mediante l’uso di un gps, per esempio 200 m, 400 m, 600 m, 800 m e 1000 m, oppure cronometrando un certo tempo di esercizio. E’ importante sottolineare che con delle ripetute fino a 500 m, la caratteristica che si sviluppa di più è la velocità adatta nelle gare brevi, mentre con ripetizioni più lunghe (e impegnative) fino ai 2000 m si sviluppa maggiormente la resistenza. Forza allora, proviamo a migliorarci!