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Yahoo!: l’NSA minacciò una multa per ottenere i dati sugli utenti

Da quanto il “The Guardian” fece luce sullo scandalo Datagate, molte furono le aziende informatiche finite nell’occhio del ciclone scatenato dall’NSA. Yahoo! fu una delle prime ma fino ad oggi non gli era stato permesso di pubblicare i propri registri. Finalmente la richiesta inoltrata alla FISA – Foreign Intelligence Surveillance Act è stata accettata e Yahoo! ha cominciato a rendere note alcune delle 1500 pagine che testimonierebbero la fornitura dei dati degli utenti al Governo americano.

I documenti in questione si riferiscono al periodo compreso tra il 2007 e il 2008, anni prima dell’esplosione dello scandalo. In questo periodo il Governo americano promulgò una legge con cui cominciò la “raccolta” di informazioni degli utenti dai giganti del web; Yahoo! tuttavia si rifiutò categoricamente di aderire al progetto del governo americano vedendone una certa incostituzionalità e essendo una violazione della privacy bella e buona. Il Governo degli Stati Uniti scelse di calcare la mano con l’azienda di Sunnyvale: l’NSA minacciò Yahoo! con una multa di 250.000 dollari al giorno se l’azienda non avesse fornito i dati richiesti.

Anche se i documenti pubblicati per ora da Yahoo! sono solo la punta dell’iceberg nello scandalo Datagate, l’azienda internet si sta muovendo affinché tutto il materiale in suo possesso venga pubblicato. Tuttavia, nonostante la buona fede di Yahoo!, molte associazioni per la tutela della privacy online accusano l’azienda di essere poco chiara riguardo la sua posizione nella vicenda. Le voci potrebbero essere messe a tacere con la pubblicazione dei nuovi documenti.

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