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FOCUS JUVE – Bianconeri a Lione, ancora una questione di prudenza

Juventus

Juventus e Lione si prendono le misure, fuori dal campo prima ancora di incontrarsi. Si guardano da lontano prima di scontrarsi faccia a faccia. La squadra francese viene da una brutta sconfitta contro il Nizza, la Juventus da una prestazione da controfigura di se stessa. Entrambe ancora in corsa per il primo posto nel girone, entrambe ancora alla ricerca di una vera e propria affermazione in questa stagione internazionale. Progetti dirigenziali simili, così come le vedute aziendali dei due presidenti.

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Nella partita di domani Allegri si affiderà allo stra-collaudato 3-5-2, con la difesa ancora orfana di Chiellini, il ritorno di Dani Alves sulla fascia e il tandem d’attacco tutto argentino. Il Lione recupera pedine importanti come Nkoulou e Lacazette, accanto alla prepotente affermazione di Fekir, arma in più del tecnico dei francesi.

La posizione all’interno del girone conta, e molto.

Ed ecco che la partita di domani diventa già decisiva in questo senso, ecco che con queste premesse sarà difficile ancora una volta, dimostrare di essere capaci di sperimentare, di azzardare, di affermarsi. Ancora una volta sarà la volta della fiducia, della nota prudenza allegriana, della vocazione innata alla fase difensiva, dell’attenzione maniacale. Laddove spesso, infatti, centrocampo e attacco hanno latitato la fase difensiva non è mai venuta a mancare, vanto eppure ossessione della squadra bianconera. L’1-0 è spesso preferito a più spumeggianti ribaltoni, la precisione allo spettacolo, la concretezza alla brillantezza.

Polizza assicurativa, carta vincente nel nostro campionato, sintomo di insicurezza in campo europeo, la prudenza difensiva non deve, non può essere tutto. La Champion’s insegna anno, dopo anno, che osare paga, e che la sfrontatezza non solo tecnica, spesso può aiutare. Il salto di qualità deve essere quindi guidato dall’azzardo, da una maggiore sicurezza, che possa definitivamente allontanare lo spettro della famigerata sudditanza psicologica che caratterizza le prestazioni sbiadite della Juve di coppa.

Non sarà questo il caso. Ancora una volta si attenderà l’equilibrio ottimale per colpire. Nessun piglio spavaldo dunque, non ancora per questa Juve, soprattutto non ancora per Allegri. Impossibile il ripetersi di una prestazione come quella di sabato contro l’Udinese, impossibile allo stesso tempo aspettarsi un’aggressività che per quest’anno ancora non ci appartiene. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Meglio essere prudenti. Mettere in salvo e poi ripartire.

La Juventus non può cambiare a Lione. Non può cambiare a novembre. Questione di statistiche, questione di matematica. Ancora una volta prudenza. Ancora una volta fiducia.

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