Con le ultime versioni di WhatsApp è stata aggiunta un’impostazione di default al client di messaggistica, una novità che non è piaciuta a nessuno, visto che in sostanza si andrà a condividere i propri dati, numero di telefono a parte, con Facebook.
Niente di così strano, visto che l’azienda di Mark Zuckerberg possiede effettivamente WhatsApp, ma ha bisogno comunque del nostro permesso per utilizzare i dati di un nell’altro, permesse che però è dato di default. Sebbene sia possibile disattivare la condivisione dei dati, è comunque un’azione non richiesta da parte degli utenti, per cui è sicuramente necessario fare chiarezza sulla situazione.
A far chiarezza, dopo la Germania, ci pensa il Garante per la Privacy nostrano che ha appena avviato un’istruttoria con questa motivazione:
a seguito della modifica della policy effettuata da WhatsApp a fine agosto che prevede la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti, anche per finalità di marketing
In sostanza, come già detto, è l’utente che deve decidere se dare o meno le informazioni a Facebook, per cui l’impostazione andrebbe di rigore disattivata, almeno di default. Il dubbio poi del Garante della Privacy è uno in particolare: che tipo di dati condivide WhatsApp con Facebook?
Sappiamo solo che il numero di telefono non è condiviso, ma il resto potrebbe esserlo, anche se in realtà le chat sono protette da codifica end-to-end quindi WhatsApp in pratica non le può mai leggere. Il problema è che WhatsApp ha sede in Irlanda, è quindi difficile costringere Facebook a disattivare la funzione, lavorando come singolo stato: è più probabile quindi che l’Europa possa sistemare questo problema di Privacy, più che il Garante della Privacy, nonostante sia un segno importante che si sia mosso contro il social network.