Cerca
Close this search box.
Cerca

Undecima Champions League per il Real. Cade un Atletico da applausi

È terminata ieri sera un’edizione della Champions League che verrà ricordata per la Undecima del Real Madrid, di nuovo vinta a discapito dei cugini dell’Atletico Madrid. Decisivo l’errore di Juanfran dal dischetto durante la lotteria dei rigori, al termine di un match che si era protratto oltre i tempi supplementari. A fare da cornice alla partita più importante dell’anno è stata Milano, con un San Siro che non si vedeva così pieno da anni. Tutto esaurito e città invasa dai tifosi delle due squadre madrilene, che hanno offerto un colpo d’occhio meraviglioso sugli spalti, cantando e incitando i giocatori anche oltre i 120′ di gioco. Scene di calcio che vorremmo poter tornare a vedere anche in Italia.

Nei 90′ di gioco lo spettacolo non è stato dei migliori, e fatta eccezione la parata di Oblak su Benzema nei primi minuti, la prima emozione si è avuta al 15′, quando Ramos ha dovuto spingere in rete un pallone arrivato da una punizione dalla trequarti di Kroos prolungata da Bale di testa, sulla quale però il centrale spagnolo si trovava in fuorigioco. L’Atletico ha saputo aspettare, uscendo nel secondo tempo. Al 47′ infatti Torres è stato atterrato da Pepe in area, ma Griezmann dal dischetto ha visto il suo tiro stamparsi sulla traversa. Un contraccolpo psicologico pesante per qualsiasi squadra, ma non per l’Atletico del Cholo, che ha continuato a macinare gioco trovando il meritato pareggio all’80′. Ronaldo e Bale non riescono a concretizzare un’occasione per il 2-0, e sul capovoglimento di fronte è Ferreira Carrasco a concludere a rete al termine di un’azione tutta di prima con Juanfran, autore di un cross preciso per il belga. Nei supplementari ha prevalso il nervosismo e la stanchezza, e l’unico pallone utile è capitato sui piedi di uno spuntato Ronaldo, che si è fatto murare la conclusione dalla difesa avversaria. Ai rigori però il portierone sloveno non riesce ad opporsi a nessun tiro avversario, mentre Juanfran coglie il palo al quarto penalty per i colchoneros. L’ultimo della lista per il Real è Ronaldo, che con una freddezza da campione riesce a spiazzare Oblak e a consegnare la coppa alle merengues.

 

Non riesce il record di segnare in tre finali di Champions a un Ronaldo un po’ avulso dal gioco, ma che con il rigore battuto e con i 16 gol segnati durante tutta la competizione, si è rivelato comunque decisivo per la vittoria finale. È mancato invece Griezmann all’Atletico, che nonostante una buona prestazione ha sbagliato il rigore che avrebbe potuto cambiare la storia della finale, sentendo troppo la pressione di una partita che non è abituato a giocare. Si è vista tutta nella prestazione dei due uomini copertina la differenza di esperienza fra Real e Atletico.

Le merengues sono arrivate alla finale eliminando Roma, Wolfsburg e Manchester City, e non si può dire che Zidane non sia stato assistito dalla buona sorte nei sorteggi. Poi però le partite vanno giocate, e le merengues hanno dimostrato di meritare un pass per Milano grazie ai 4 gol rifilati ai giallorossi negli ottavi, reagendo da grande squadra alla sconfitta per 2-0 a Wolfsburg con un 3-0 al Bernabeu e lasciando a secco nella doppia semifinale un Manchester City capace di segnare poche settimane prima 3 gol complessivi al PSG.

Per quanto visto durante la competizione però è stata probabilmente l’Atletico la squadra che avrebbe meritato di più la vittoria finale, grazie allo splendido cammino che ha visto la squadra di Simeone eliminare prima il PSV e poi Barcellona e Bayern, due delle squadre favorite ad alzare la coppa dalle grandi orecchie a inizio stagione. La filosofia di gioco del tecnico ex Catania, il Cholismo, ha ricevuto elogi e critiche da tutto il mondo, ma si è dimostrata tremendamente efficace. I colchoneros sono riusciti a buttare il cuore oltre l’ostacolo, raggiungendo la seconda finale di Champions in 3 anni, in un annata che doveva essere di transizione dopo le cessioni eccellenti di pedine come Miranda, Turan e a gennaio Jackson Martinez.

Continua invece il trend che negli ultimi anni ha visto vincere in Champions sempre la squadra più blasonata, con le sconfitte di Borussia, Atletico, Juve e ancora Atletico negli ultimi 4 anni, a favore delle solite note Bayern, Real e Barcellona. Segno che spesso non basta l’entusiasmo, ma è necessaria anche l’esperienza per vincere una competizione così difficile come la Champions League.

Condividi

Altre news