La Juventus si è laureata Campione d’Italia per la trentaduesima volta nella sua storia, trentaquattro secondo le “scritture juventine”. Un risultato strepitoso pensando al campionato condotto dagli uomini di Massimiliano Allegri, partito con soli 10 punti nelle prime 12 partite di campionato e poi concluso al comando dopo una rimonta senza precedenti che ha visto ai bianconeri infilare ben 24 vittorie in 25 partite.
Era dagli anni ’30 che la Juventus non vinceva 5 scudetti consecutivi. Erano gli anni di Carlo Carcano in panchina e del trio difensivo dei “ragionieri” Combi-Rosetta-Caligaris, un trio che ricorda molto quello attuale con Barzagli, Bonucci e Chiellini, capaci di blindare la difesa e la porta della Juventus per ben 10 partite consecutive e risultando il valore aggiunto della squadra. L’altro eroe di questa difesa straordinaria è Gianluigi Buffon, forse l’uomo scudetto per eccellenza. A quasi 40 anni il “numero uno dei numeri uno” ha giocato forse una delle migliori stagioni della sua carriera. Dalle sue dure parole dopo la sconfitta di Sassuolo è ritornato l’orgoglio Juve e dalla sua parata straordinaria nel derby contro Glik è partita la rincorsa al primo posto. In mezzo tante parate da fenomeno puro e un record di imbattibilità in serie A (973′) che difficilmente verrà superato nei prossimi 20 anni.
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La Juventus ha impressionato per solidità, voglia e fame di vittoria. Una mentalità vincente portata dalla sua storia e da Max Allegri, bravo nell’infondere tranquillità al gruppo quando i risultati non arrivavano e sensazionale nel cambiare modulo e uomini quando la sua Juve doveva riprendere a correre.
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Allegri ha saputo aspettare Dybala quando il giovane argentino faticava a capire il suo nuovo ruolo, ha dato fiducia ad Alex Sandro, Rugani, Cuadrado, Zaza e Morata quando li ha visti pronti a scendere in campo ed ha consegnato a Pogba le chiavi del centrocampo. Con il ritorno di Khedira e Marchisio dai rispettivi infortuni, i bianconeri hanno trovato quella quadratura che ha riportato serenità e voglia di vincere. Il resto è storia recente, una storia fatta di vittorie e di record. In Europa solo Real Madrid e Lione hanno saputo vincere 5 scudetti consecutivi, segno che l’impresa dei bianconeri è da imprimere a caratteri cubitali nella storia del calcio.
Gli unici rimpianti sono per la sfortunata notte di Monaco di Baviera, dove la Juventus è riuscita ad essere perfetta solo per metà. Il primo tempo giocato contro il Bayern ha però dimostrato come i bianconeri siano ormai in scia delle grandi potenze d’Europa, in una dimensione dove solo i grandi possono stare. Dopo i trionfi italiani, il prossimo obiettivo è infatti quello della Champions League, l’unico obiettivo che manca ad una società vincente dove Agnelli e Marotta sono gli emblemi del buon lavoro e dell’intelligente programmazione.
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I numeri sono impressionanti: 73 punti su 75 disponibili in 25 partite, 10 partite senza subire gol, 3 gol subiti in 19 partite, 973′ di imbattibilità di Buffon, prima squadra a vincere lo Scudetto dopo aver realizzato 1 solo punto nelle prime 3 partite di campionato. Massimiliano Allegri ha vinto il suo terzo Scudetto da allenatore in A: entra così nella top 10 dei tecnici più scudettati dopo Trapattoni (7), Capello e Lippi (5), Carcano e Felsner (4) e al pari di Conte (3), Garbutt (3), Herrera (3), Mancini (3), Weisz (3). Inoltre, Allegri è il settimo allenatore della Juventus a vincere due scudetti consecutivi dopo Trapattoni, Lippi, Carcano, Conte, il binomio Cesarini-Parola e Vycpalek.