I videogame fanno crescere. A dirlo sono stati gli psicologi e psicoterapeuti dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, alla “Casa della Psicologia” di Milano, dove si è cercato di dare qualche risposta a questo interrogativo in un incontro che ha visto da una parte l’industria videoludica.
«I videogiochi sono qui per rimanere e dunque vanno compresi – ha affermato Luca Mazzucchelli, vicepresidente dell’Ordine -. A fronte di questo è necessario lavorare al meglio per rileggere questo fenomeno anche sotto il profilo psicologico».
Nel periodo 2014/2015, in Italia, il mercato videoludico ha mosso 893,3 milioni di euro interessando 29,3 milioni di giocatori. Le cifre più interessanti per la discussione odierna sono, però, quelle relative alle famiglie: quasi la metà dei genitori si dichiarano disposti a giocare con i figli, oltre la metà delle famiglie ritiene i videogame un modo per passare il tempo insieme e il 60 per cento di queste li considera strumenti capaci di far sviluppare competenze.
Gli esperti presenti all’evento, come Matteo Lancini (Università degli Studi Bicocca di Milano), lo psicologo dell’audiovisivo Stefano Paolillo e Giuseppe Riva (Università Cattolica di Milano), hanno sottolineato la capacità del videogioco di stimolare il giocatore a trovare soluzioni ingegnosi o a provare diverse vie per arrivare a un risultato corretto, atteggiamento che può essere replicato con profitto nel mondo del lavoro e in famiglia. L’avvertenza degli psicologi è relativa l’abuso, che può avere effetti anche devastanti.