Non solo Telegram, Twitter e PlayStation 4. I miliziani dell’ISIS avrebbero utilizzato anche iMessage per comunicare senza essere intercettati.
Wired ha pubblicato un articolo all’interno del quale è presente un manuale, che sarebbe stato realizzato dallo Stato Islamico, dove sono racchiusi una serie di regole che gli jihadisti devono seguire per comunicare tra di loro.
Mentre viene sconsigliata WhatsApp, popolare applicazione per la messaggistica ora di proprietà di Facebook, l’ISIS invita i suoi uomini a utilizzare servizi come PQchat e iMessage. Il servizio per la messaggistica offerto da Apple gode, infatti, della criptazione end-to-end che rende inaccessibili i contenuti delle conversazioni anche alla stessa azienda californiana.
Servizi come Facebook, Instagram e Skype sono sconsigliati visto che integrano un backdoor che permette alla polizia di intercettare le comunicazioni. Per quanto riguarda le chiamate vocali, il documento che sembra appartenere all’ISIS consiglia un altro servizio “made in Apple”: FaceTime.