Il primo “tablet da polso” arriva dagli Stati Uniti. Si chiama Rufus Cuff e monta uno schermo da 3,2 pollici (incredibilmente grande trattandosi di un orologio). Si allaccia al polso com un qualsiasi smartwatch e può funzionare anche come portafogli elettronico. Sfrutta il sistema operativo Android ma è utilizzabile anche con i dispositivi Apple.
La scocca e il cinturino, realizzato in silicone, sono waterproof, quindi resistenti all’acqua. Il cuore del Rufus Cuff è un microprocessore TI Cortex A9 accompagnato da una memoria interna che può arrivare fino a 64 GB. Il produttore non menziona la durata della batteria. Si limita a dire che l’autonomia offerta è maggiore rispetto a quella di qualsiasi altro smartwatch.
Non mancano le connettività tipiche di un tablet, come Wi-Fi e Bluetooth. Quando abbinato a uno smartphone il Rufus Cuff può chiamare e videochiamare.
Game Giffoni, CEO e co-fondatore della società che ha ideato il Rufus Cuff, è convinto che questo tipo di comunicatore sia destinato a rimpiazzare smartphone, smartwatch, braccialetti fitness e portafogli elettronici.