Pazza idea per il Milan di Mihajlovic. Diego Lopez non sta dando garanzie, e la porta rossonera è una delle più bucate della Serie A, non avendo ancora concluso una partita a reti inviolate. Per questo l’allenatore serbo ha deciso di dare una chance al Trofeo Berlusconi al giovanissimo portierino della Primavera (ancora in età Allievi) Gianluigi Donnarumma, classe 1999. Il 16enne nativo di Castellammare di Stabia ha già avuto modo di esordire con il Diavolo, nell’amichevole precampionato contro il Real Madrid, in cui è riuscito anche a neutralizzare anche un rigore a Kroos dopo i tempi supplementari, pur sbagliando lui stesso il penalty decisivo per i rossoneri. Dopo essere stato aggregato per tutto il ritiro estivo con la prima squadra, e dopo aver giocato anche il Trofeo TIM, Donnarumma ha convinto Mihajlovic e Berlusconi a puntare su di lui per la prossima partita con il Sassuolo.
Il rigore parato da Donnarumma a Kroos – VIDEO
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Donnarumma nato il 25 febbraio 1999 a Castellammare, nonostante la giovanissima età è già formato fisicamente, e può contare su 196 cm di altezza per 90 kg. Viene da una famiglia di portieri; il fratello Antonio, classe 1990, gioca nel Genoa dopo aver fatto tanta gavetta nel Piacenza, Gubbio e Bari. Entrambi i fratelli vengono dalle giovanili rossonere, che li ha soffiati a squadre del calibro di Inter e Napoli. Intervistato in merito, Donnarumma ha detto: “Dovevo andare da loro, mi avevano cercato anche Juve e Fiorentina, ma la scelta l’ho fatta io perché sono da sempre tifoso rossonero nonostante sia nato a Pompei”.
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— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) October 19, 2015
A 15 anni il Milan prese quindi Antonio, lanciandolo nella categoria Allievi, mentre un anno dopo approdò a Milanello all’età di 7 anni il fratello Gianluigi. Dopo tante presenze con le squadre minori, l’anno scorso con Inzaghi arriva la grande chance, venendo convocato stabilmente in prima squadra. Contro il Cesena va in panchina per la prima volta alle spalle di Abbiati a causa dell’infortunio di Agazzi e la squalifica di Diego Lopez. Era necessaria una deroga, dato che Gianluigi non aveva ancora compiuto 16 anni. Donnarumma si è ritrovato così dall’affrontare la categoria Giovanissimi, con partite da 35′ per tempo e con bambini come avversari, ad essere catapultato in prima squadra. Il fisico è dalla sua, così come il procuratore; quel Mino Raiola che riesce il più delle volte a scovare diamanti grezzi che trasforma puntualmente in top players.
In nazionale Donnarumma ha già giocato con Under 15, 16 e 17, collezionando 15 presenze in totale. Il suo numero di maglia è il 99, e viene già considerato all’unanimità l’erede di Buffon. L’auspicio è quello di veder continuare la sua ascesa fino ai mondiali del 2018, quando avrà compiuto 19 anni. Il modello da non seguire è quello di Scuffet, portiere dell’Udinese passato dall’essere titolare a 17 anni in Serie A e cercato niente meno che dall’Atletico Madrid, a vedersi preferito Karnezis e ad andare in prestito al Gubbio. Le premesse per vedere un nuovo talento azzurro ci sono tutte, così come i complimenti e le impressioni positive degli scout di mezzo mondo. Serve tanto lavoro e tanta fortuna soprattutto, per non veder bruciato l’ennesimo talento italiano.