Nel marzo del 2013 la Commisione Europea ha pubblicato un interessantissimo resoconto, redatto da Euridice dal titolo Physical Education at School in Europe, in merito al livello dell’educazione fisica nella scuola dell’obbligo di tutti i paesi dell’unione. L’Italia, come al solito, non spicca: l’orario minimo consigliato da dedicare all’educazione fisica è pari a circa il 7% del monte di ore complessive, contro il 15% della vicina Francia.
Siamo andati tutti a scuola, magari qualcuno la sta ancora frequentando, quindi siamo tutti consapevoli di quale sia l’oggetto della discussione. Le ore di educazione fisica durante il periodo della scuola dell’obbligo non sono state mai più di due ore a settimana (in linea con i risultati esposti nel rapporto di Euridice), relegate dove davano meno fastidio e utilizzate dagli studenti per i mega-ripassi prima di una interrogazione o, quando andava bene, per farsi una bella partita a calcetto con i compagni.
Sarebbe anche ora di cambiare questo trend. L’educazione fisica intesa nel senso più ampio possibile del termine deve essere considerata al pari delle altre materie di studio perché è basilare nello sviluppo (in età giovanile) di determinate “qualità” motorie e determinante in età più adulta per ottenere/mantenere un buono stato di salute generale. La scuola è insegnamento e lo deve essere anche nell’educazione fisica, non possiamo sperare che palestre ed attività sportive extra-scolastiche sopperiscano alle mancanze del sistema scolastico italiano.
Impariamo, almeno in questo frangente, dagli altri Paesi (Inghilterra, Francia, USA) che danno la giusta importanza all’attività sportiva nel periodo scolastico non precludendo nessun tipo di sport (in Italia calcio, basket e poco altro) agli studenti che, naturalmente, potranno trovare la loro strada “sportiva” ideale.
Senza una solida base che solo la scuola può dare molti studenti, che poi saranno uomini e donne, non avranno le necessarie conoscenze per mantenere un buono stato di salute. Il tempo dedicato all’attività sportiva nelle scuole deve essere qulitativamente migliorato (possibilmente anche quantitativamente aumentato) in modo che diventi “allenante” magari anche divertente, ma sicuramente utile.
È impensabile insegnare agli studenti tutti gli sport praticabili, si perderebbe solo del tempo senza ottenere nessun risultato. È invece plausibile insegnare ai ragazzi il movimento, utilizzando esercizi strappati all’allenamento con i sovraccarichi (per chiunque sia inorridito al pensiero di mettere un peso in mano ad un ragazzino delle elementari, facciamo presente che anche un bastone può essere considerato un sovraccarico se utilizzato a scopo allenante) capaci di movimentare gran parte della muscolatura corporea. Solo così potremmo avere ragazzi più sani che conoscono il loro corpo e che, magari, potrebbero diventare gli sportivi di domani.
Mens sana in corpore sano
Non potevamo che chiudere con questa citazione che racchiude il senso dell’articolo di oggi. Coltiviamo la mente ed alleniamo il corpo a tutte le età…iniziamo a scuola che è meglio!