Un inizio da brivido. Al primo tiro degli avversari, la Juventus è sotto di un goal. Una rimonta assolutamente obbligata: l’ennesimo flop tra le mura dello Stadium, non solo avrebbe del tutto sbarrato la strada per lo scudetto, ma avrebbe provocato ben più di un allarme.
La Juventus a doppia velocità, grintosa in Champions irriconoscibile in campionato, ha invece raccolto finalmente i primi tre punti casalinghi insieme a tutto quello che portano con sé. Se stessimo infatti parlando nella scorsa stagione, infatti, avremmo definito la partita con il Bologna una delle tante prove di carattere, di orgoglio della squadra bianconera: quest’anno non è così, e tutte le considerazioni a riguardo hanno sullo sfondo la parola speranza.
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È stridente il contrasto tra la principessa d’Europa e la Cenerentola d’Italia,a livello di rendimento, di qualità, di prestazione e purtroppo a livello di punteggio. Ma il vento sta, lentamente, cambiando e per ottenere risultati bisogna sempre continuare a lavorare, ripartendo da quanto di buono si è costruito. Nelle ultime due gare si è visto un centrocampo più ordinato, più razionale, reso tale anche dall’impatto logico che gli ha dato l’ingresso di Khedira, non ancora al meglio della forma, ma perfettamente calato nella parte del “ragionatore”.
Non sarà giusto aspettarsi subito numeri stellari, ma nella confusione di questo inizio deludente, la sua “semplicità” è già un grande regalo. Scintille invece, vengono promesse più avanti, nel nuovo reparto offensivo: la coppia Dybala-Morata non potrà certo sostituire il valore di Tevez, ma nel loro incipiente feeling sta trovando il modo per rendere meno pesante la sua assenza. Nel loro lento innamoramento, c’è una spartizione di responsabilità che sembra funzionare. La sensazione sempre più forte è che il prossimo rientro di Marchisio non possa far latro che completare questo quadro di armonia difficilmente costruito.
Rimangono certamente tanti dubbi, aleggiano ancora spettri che impediscono ancora di vedere a luce alla fine del tunnel. Non si tratta ancora di una guarigione definitiva, sebbene ci siano degli evidenti miglioramenti, la manovra non è ancora fluida, si continua ad essere troppo imprecisi negli ultimi metri di campo, difetti che, con altri tipi di avversari è assolutamente necessario correggere.
E nel frattempo si aspetta ancora Pogba: liberato dalle responsabilità di cui si fa carico Khedira, sembra leggermente più centrato, anche se continua a giocare solo la sua partita, convincendosi della giustezza dei suoi numeri in solitaria. Non si può campare di rendita in virtù di un grande talento, di una valutazione di mercato colossale. Uno come lui va giustamente aspettato, ma per quanto ancora ne varrà la pena?Il mister segna la linea guida: un passo alla volta, con coraggio e con estrema pazienza. Sì, ma deve essere spedito e determinato. Vivere alla giornata non rientra certo nelle ambizioni di una squadra come la Juventus, ma guardare alla classifica adesso può risultare controproducente, soprattutto con la sfida di San Siro alle porte. La classifica impone ai bianconeri un nuovo stile di vita, ma basta calma, basta prudenza: vincere è il solo motto che conta, la classifica impone, ma la tradizione suggerisce. In attesa del big match, alla ricerca di stabilità.