Cerca
Close this search box.
Cerca

Higuain e Insigne affondano una Lazio inguardabile, il Napoli si riscopre grande

L’ultima volta che si erano incontrate Lazio e Napoli, lo scorso 31 Maggio, ballava un terzo posto valido per la Champions. Te mesi e mezzo dopo, in un San Paolo stranamente poco affollato, a ballare è la difesa della squadra di Pioli. Balla tantissimo, ma non è l’unico reparto a deludere, e paradossalmente, non è quella la più triste delle verità, per i tifosi biancocelesti. Il colpo al cuore, è comprendere che la squadra che irrise Rafa Benitez e soci, sfilandogli il pass per i preliminari, semplicemente non c’è più. Quello spirito, quelle giocate, quella convinzione nei propri mezzi, ha lasciato il campo a una squadra svuotata, molle, che al primo schiaffo porge l’altra guancia. Alcuni interpreti poi, paiono la controfigura dei grintosi o talentuosi giocatori ammirati la scorsa stagione: da Felipe Anderson a Lulic, passando per Onazi e Radu, fino ad arrivare a Keita e Mauri; non si salva nessuno. Dal tacco di Meggiorini agli sberleffi del Pepita: la misura è colma, a Pioli l’obbligo di fa ripartire squadra e ambizioni già mercoledì contro l’acciaccato Grifone.

SOLO NAPOLIL’avevano promessa, la vendetta, sono stati di parola. Lette, in settimana, le dichiarazioni dei napoletani, vecchi e nuovi, s’era capito che la Lazio era attesa con tanta, tantissima voglia di rivincita al San Paolo. Lo scherzo che la banda di Pioli tirò a De Laurentis e soci in quella calda serata di fine maggio, oltre che un danno economico, procurò rabbia, malumore e la cacciata dell’iberico Benitez. Nuovo allenatore, nuovi stimoli, ma la voglia di ridare pan per focaccia a chi infranse i sogni di gloria, non è passata in questi mesi. Missione compiuta verrebbe da dire. Sarri e i suoi schiantano una diretta concorrente, si riprendono l’affetto del proprio pubblico e sabato, dopo la puntata a Carpi, aspettano la Juventus col coltello tra i denti. Torna a Roma con un carico di dubbi e amarezze la Lazio di Pioli: troppo brutta, (“molto brutta, lunga e mai compatta” la definisce il tecnico emiliano in conferenza stampa) per essere vera. Al netto delle assenze, serve rimettersi in discussione e lavorare sodo. Il tempo darà le sue risposte. Pronti , via e il Napoli, al terzo minuto, sfiora il gol: con un movimento che darà poco più tardi i suoi frutti, Insigne libera Higuain; tocco al volo e solo l’istinto di Marchetti salva tutto. Ma l’occasione per rammaricarsi e ricorrere ai “se “ e ai “ma”, la Lazio ce l’ha il minuto dopo: caparbia percussione di Basta sulla destra, cross basso per Keita che chiedeva solo di spegnersi nel sacco, ma lo spagnolo calcia alto, troppo alto . La Lazio sparisce da lì in poi e il Napoli ne fa un sol boccone; appena dieci minuti dopo l’errore di Keita, ecco il gol del Napoli: pressing asfissiante su Matri in ripiegamento, che costringe il 17 laziale ad alleggerire male all’indietro, tanto che né Parolo né Onazi controllano la sfera che finisce su piedi del Pepita, abile a lasciare sul posto Hoedt e a freddare Marchetti. È Napoli show: Insigne affonda come una lama nel burro, Higuain usa le maniere forti, Allan sostanzia le parole “ottimo acquisto”. E a undici dalla fine, si prende la gioia di siglare il raddoppio: solito filtrante di Insigne che uccella Onazi e Hoedt, lasciando al brasiliano il compitino di presentarsi davanti all’estremo laziale per il raddoppio. Tutti negli spogliatoi, col San Paolo in visibilio e Pioli a testa bassa.


AZZURRI MICIDIALI, LAZIO IMBARAZZANTE: ARRIVA LA “MANITA”- Il tecnico laziale lascia negli spogliatoi Lulic (senza parole la sua prestazione)e Mauri (vorrei ma non posso, la condizione è ancora quella che è…); dentro Felipe Anderson e Milinkovic-Savic. Non passano, però, neanche due minuti e il Napoli cala il tris: Higuain indisturbato arriva fino al limite dell’area, scaricando su Marchetti, che para come può ma non riesce ad opporsi al tap-in dello scugnizzo numero 24, che da due passi realizza. Ormai la Lazio annaspa; non serve maledire le assenze, l’ultima quella di Candreva. È la grinta che manca, del cuore neanche l’ombra. Se ne accorge il Napoli che, al 13’, prende un’altra carta utile giocarsi il poker sul tavolo verde del San Paolo: errore di Radu che serve malissimo Parolo scavalcandolo e fornendo un comodo assist all’argentino, bravo a puntare Marchetti e a batterlo sicuro. La manita partenopea arriva al 78’, con Gabbiadini servito al bacio ancora da Allan, bravo a battere Marchetti in uscita. Napoli sazio e appagato: da qual momento alla fine non succede più nulla, perché un incrocio dei pali a firma Sergej a tre dalla fine appare davvero poca cosa per poter dire che la Lazio, questa sera, era in campo.

NAPOLI-LAZIO 5-0
Marcatori: 14′ Higuain (N), 35′ Allan (N), 47′ Insigne (N), 59′ Higuain (N), 78’Gabbiadini (N)
NAPOLI (4-3-3) : Reina; Elsaid, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (60′ Lopez); Insigne (74′ El Kaddouri), Higuain (65′ Gabbiadini), Callejon. A disp. Rafael, Gabriel, Strinic, Henrique, Valdifiori, Maggio, Mertenz, Chiriches, Chalobah. All. Sarri.
LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi, Lulic (46′ Felipe Anderson); Mauri (46′ Milinkovic-Savic); Keita, Matri (74′ Djordjevic). A disp. Berisha, Guerrieri, Konko, Gentiletti, Patric, Braafheid, Cataldi, Oikonomidis, Kishna. All. Pioli.
ARBITRO: Damato (sez. Barletta). ASS.: Manganelli-Meli. IV: Costanza. ADD.: Irrati-Candussio.
NOTE. Ammoniti: 19′ Lulic (L), 56′ Mauricio (L).
Recupero: 2′ st.

Condividi

Altre news