Apple Music, il nuovo servizio dedicato alla musica in streaming realizzato da Cupertino, presentato nel giugno di quest’anno, sta ottenendo i primi risultati positivi, affermandosi in un mercato, quello della musica in streaming, totalmente nuovo per l’azienda americana. A questo proposito, Eric Schmidt, numero uno di Alphabet, ha voluto esprimere il suo giudizio in merito.
Durante un intervento alla BBC, Schmidt ha dichiarato di non essere convinto delle scelte fatte da Cupertino per Apple Music, in modo particolare nell’aver inserito delle playlist preparate da esperti del settore. Secondo Schmidt, sia i consigli musicali che le playlist preparate sono cose ormai superate. «Se avessimo lanciato dieci anni fa un servizio di musica digitale – spiega Eric Schmidt – sarebbe stato giusto assumere un gruppo di esperti per selezionare la musica giusta». «Oggi – continua il numero uno di Alphabet – tutto questo è superato, va creato un sistema che possa apprendere e, una volta capiti i gusti dell’utente, presentare delle proposte musicali adeguate».
Non è giusto gestire tutto dal punto di vista umano ma allo stesso tempo non è giusto gestire tutto via software, le due parti devo essere bilanciate
«La componente umana e il software che gestisce il servizio – aggiunge Schmidt – devono interagire tra loro in parti uguali senza che uno sovrasti l’altro, come avviene in Google Play Music».
Il servizio musicale di Big G, a questo proposito, ha aggiunto nel mese di giugno una stazione musicale nella quale le tracce sono selezionate e curate da persone e non da software. Un team di esperti, compresi i creatori di Songza, effettuano le scelte musicali per ogni stazione evitando all’utente di farlo. Concludendo, Eric Schmidt ricorda che l’utente ha la possibilità di effettuare una ricerca all’interno del servizio, navigare tra le stazione classificate per esempio per genere, umore o attività oppure cercando l’artista preferito.