Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha deciso di cambiare l’ora del suo Paese creando “l’ora di Pyongyang“. Dal 15 agosto il fuso orario della Corea del Nord non sarà più lo stesso. Gli orologi della nazione saranno portati indietro di 30 minuti, come prima dell’invasione giapponese nel 1910.
Il cambio di orario è stato uno dei “crimini imperdonabili” commessi “dagli imperialisti giapponesi”. Da Tokyo, che ieri ha ricordato l’esplosione della bomba atomica su Hiroshima, dovrebbero arrivare nuove scuse nei confronti dei Paesi aggrediti dal Giappone nel conflitto 1939-1945. Nel 1954 anche la Corea del Sud decise di cambiare ora per distinguersi da Tokyo ma nel 1961, dopo il golpe di Park Chung-Hee, padre dell’attuale presidente, la signora Park Geun-hye decise di riallinearsi all’ora di Tokyo.
Il cambio del fuso è un ritorno alle origini per la Corea del Nord
Il cambio di orario voluto da Kim Jong-un «potrebbe creare problemi a quelle persone che vanno avanti e indietro alla zona industriale di Kaesong, il parco industriale a sviluppo congiunto», ha dichiarato Jeong Joon-hee, portavoce del ministero dell’Unificazione.
La Corea del Nord non è l’unico Paese ad aver creato la propria ora. Nel 2007, il presidente del Venezuela Hugo Chávez ha mandato gli orologi indietro di mezz’ora per dare ai residenti “una distribuzione più equa del sorgere del sole”.