Tre persone sono rimaste uccise a seguito di una frana tra San Vito di Cadore e Cortina, nel bellunese. Una massa di terra e fango si è mossa nella serata di ieri dopo che nella zona si è scatenata una tempesta d’acqua.
L’esondazione del torrente Ru Secco ha fatto tranciare un bacino di contenimento che ha travolto alcune automobili a San Vito. Mentre due auto erano vuote, sulla terza si trovava una coppia di giovani coniugi polacchi. La donna è stata salvata ma si trova in gravi condizioni. Per l’uomo, invece, non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato trovato alle 8 di questa mattina a circa un chilometro a valle da dove era stata salvata la donna.
Un ora più tardi è stato trovato il secondo corpo, quello della bambina. Verso le 10 il cadavere della terza vittima, un uomo, è stato fatto riemergere da quelle onde di melma e massi.
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«La situazione è tragica. Una bomba d’acqua ha trasportato a valle del materiale fermo in quota e il risultato è purtroppo quello di un bilancio tragico, speriamo si sia concluso con i tre morti». Così a Sky TG24 HD il Presidente del Veneto Luca Zaia, in merito alla frana in Cadore.
Seguo da ieri sera con apprensione gli sviluppi della frana in Cadore e i soccorsi a San Vito.
Le immagini: https://t.co/jZcrEoC9Im— Luca Zaia (@zaiapresidente) August 5, 2015
«Le strade – ha proseguito il Presidente, che nel pomeriggio arriverà sul posto – sono state già liberate, c’è un senso unico alternato, la viabilità comunque è stata ripristinata». A proposito del dissesto idrogeologico, ha aggiunto: «Noi lo facciamo già come Regione, il nostro obiettivo è asfalto zero e tante opere per la messa in sicurezza, però ci vuole un aiuto da parte del governo. Io penso che la vera sfida oggi dei ministri Delrio e Galletti e del presidente del consiglio sia quella di un vero e proprio Piano Marshall per il dissesto idrogeologico. Questo è quello che serve all’Italia. È fondamentale mettere in sicurezza il territorio».
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È stato accertato che la prima coppia di turisti travolta in auto è originaria della Repubblica Ceca e non della Polonia, come era parso in un primo tempo. La donna, ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Pieve di Cadore, ha 43 anni. Il marito, invece, aveva 56 anni.