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Spia sudcoreana trovata morta in auto. Collegamento con il caso Hacking Team?

hacking team

C’è l’ombra del caso Hacking team dietro la morte di una spia sudcoreana, trovata morta all’interno della sua auto, in una strada di Yongin City, a sud di Seoul. Per la polizia si tratta di suicidio. Accanto al cadavere è stato trovato un biglietto in cui ci sono riferimenti all’agenzia di spionaggio sudcoreana, il NIS, e all’acquistato di software capaci di intercettare comunicazioni da smartphone e computer.

La notizia è stata pubblicata dall’Associated Press e ripresa dal New York Times. La vittima, secondo un ufficiale di polizia, aveva 46 anni. Il nome e l’esatto contenuto del biglietto trovato accanto al cadavere non sono stati rivelati. La famiglia ha chiesto di mantenere riservate queste informazioni.

007 sudcoreano trovato morto in auto. C’è l’ombra del caso Hacking Team

L’attacco hacker che ha fatto emergere la lista dei clienti che si servivano dei software spia creati dalla società milanese Hacking Team, per cui al momento sono indagati sei ex dipendenti dalla procura di Milano per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto industriale, non ha risparmiato il NIS. La società di spionaggio sudcoreana ha confermato, con una nota ufficiale, di aver comprato software per spionaggio nel 2012 dalla compagnia italiana, sottolinenando però di averli usati soltanto per monitorare gli agenti segreti rivali della Corea del Nord.

In passato, il NIS è stato protagonista di casi di spionaggio illegali nei confronti dei cittadini. I due direttori, a capo dal 1999 al 2003, sono stati accusati di aver intercettato 1.800 telefonate di connazionali, tra cui politici, giornalisti e dirigenti d’azienda. Giovedì, la corte suprema sudcoreana, ha ordinato un nuovo processo per un altro direttore del NIS. L’accusa è di aver organizzato una campagna online per screditare uno dei candidati alle elezioni presidenziali del 2012.

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