Dopo una battaglia durata nove mesi, Jules Bianchi non ce l’ha fatta. Il pilota francese di Formula 1 è morto la scorsa notte al CHU di Nizza, a seguito dell’incidente del 5 ottobre 2014 al circuito di Suzuka durante il gran premio. «Jules ha combattuto fino all’ultimo, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia è giunta al termine. Il nostro dolore è immenso ed indescrivibile», ha dichiarato la famiglia del giovani pilota su Facebook.
A Statement from the Bianchi FamilyNice, FranceSaturday 18 July 201502.45hrs France │ 01.45hrs UKIt is with deep…
Posted by Jules Bianchi Official on Venerdì 17 luglio 2015
«Desideriamo ringraziare lo staff medico dell’ospedale che si è occupato di lui con amore e dedizione – aggiunge la famiglia di Bianchi – ringraziamo anche il personale del centro medico generale nella prefettura di Mie in Giappone che si è occupato di Jules subito dopo l’incidente, così come tutti gli altri medici che sono stati coinvolti nelle cure per Jules nel corso degli ultimi mesi».
L’incidente
Il 5 ottobre dello scorso anno, durante il Gran premio di Suzuka, in Giappone, la monoposto Marussia di Jules Bianchi si schianta a tutta velocità contro una ruspa che sta portando via la vettura di Sutil, a bordo pista.
Immediati i soccorsi e il trasferimento in ospedale, dove viene operatore d’urgenza per rimuovere un vasto edema alla testa. Dopo un periodo di convalescenza il trasferimento in Francia, dove ha iniziato un periodo di riabilitazione che purtroppo non ha sortito effetti.
Il pilota con la Ferrari nel destino
Nato a Nizza il 3 agosto del 1989, Jules era di chiare origini italiane. I suoi antenati abitavano a Milano prima del Fascismo. Il nonno emigrò in Belgio e successivamente in Francia. Una famiglia con le corse automobilistiche nel DNA: il prozio Lucien, fratello di Mario, il nonno di Jules, ha corso diciassette gare di Formula Uno tra il 1960 e il 1968. Ha vinto anche una 24 Ore di Le Mans nel 1968. Un anno dopo morì proprio durante le prove della stessa competizione a 34 anni.
Dopo i successi con il kart e il conseguente passaggio alle monoposto, Bianchi ha vinto nel 2009 il titolo Euro F3 prima di essere inserito nel programma giovani di Maranello della Ferrari Driver Academy. Nel 2010 i primi passi con la rossa: dopo i test il terzo posto nel mondiale GP2 del 2011. Nel 2012 diventa il terzo pilota della Force India guidando in diverse prove libere. Un anno più tardi viene ingaggiato dalla Marussia dove si mette in luce con una vettura non certo competitiva.
#CiaoJules per sempre nei cuori Ferrari #CiaoJules forever in Ferrari's hearts pic.twitter.com/twifl5PXtl
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) July 18, 2015
La scuderia di Maranello dedica un pensiero al giovane pilota su Twitter. Bianchi è morto nei giorni in cui la rossa decide di affidare il ruolo di “secondo” a Bottas, pilota giovane e promettente chiamato a sostituire Kimi Räikkönen. Quella monoposto doveva essere di Jules.
Il cordoglio dei colleghi
I'll never forget you and the good times we had. Going to miss you bro ❤️ pic.twitter.com/nHxnuIdCwN
— Daniel Ricciardo (@danielricciardo) July 18, 2015
I have no words… We will miss you my old friend… pic.twitter.com/aIe3n7s9ze
— Jean-Eric Vergne (@JeanEricVergne) July 18, 2015
Woke up to these very sad news.. RIP Jules. You will be never forgotten. My thoughts are with the family pic.twitter.com/79yv2DrDFa
— Valtteri Bottas (@ValtteriBottas) July 18, 2015
Yesterday we lost one of the best guys and best drivers I've ever met. I'll miss you so much my friend… #RIPJules pic.twitter.com/QYr5F9QOXS
— Romain Grosjean (@RGrosjean) July 18, 2015
Today we have lost an amazing talent and person… Words can't describe our feelings right now. We will all miss you Jules.. #RIPJules
— Max Verstappen (@Max33Verstappen) July 18, 2015