Mancando dati ufficiali sulle vendite di Apple Watch, molte testate online hanno pubblicato, dando per veri, i dati analizzati dalla società Slice Intelligence. Monitorando le email di 2,5 milioni di consumatori statunitensi, che si lasciano intercettare in cambio di servizi extra (come quelli che informano su sconti o promozioni), la società Slice può fornire dati su larga scala. Peccato però che la ricerca sia focalizzata soltanto sugli acquisti online. Il dato che dava per certo il crollo delle vendite di Apple Watch subito dopo il lancio non è reale, afferma il sito re/code.
La metodologia utilizzata da Slice ha i suoi limiti: essa non tiene traccia degli acquisti fatti in-store né delle vendite che provengono fuori gli USA. Un prodotto particolare come Apple Watch, che può arrivare a costare anche migliaia di euro con la variante in oro, può aver spinto i consumatori a voler provare il prodotto in negozio prima dell’acquisto.
I dati sul crollo delle vendite di Apple Watch non sono veri
Re/code ha chiesto maggiori informazioni ai fornitori Apple scoprendo che il risultato non corrisponde ai dati in loro possesso. La società di ricerca IDC ha fatto sapere che dopo il boom iniziale post day one, le vendite di Apple Watch hanno rallentato. Quest’anno Apple dovrebbe, però, raggiungere le 21,2 milioni di unità vendute.
«Quello che abbiamo sentito e quello che hanno confermato altri analisti è che… [l’orologio Apple] è ancora in crescita», ha dichiarato Ryan Reith, direttore di ricerca per i dispositivi mobile di IDC. Reith ha aggiunto che i ricercatori che raccolgono informazioni da un unico canale di informazione, come Slice, non riescono a ottenere un quadro completo.
I risultati del terzo trimestre fiscale saranno pubblicati da Apple il 21 luglio ma sarà comunque difficile estrapolare le vendite dei nuovi smartwatch della Mela, visto che la società ha deciso di raggrupparli sotto la voce “Altro”, insieme ad Apple TV e Beats Electronics.