Telegram, l’applicazione per la messaggistica che sta provando a sfidare WhatsApp, è stata vittima di un attacco DDoS (Distributed Denial of Service). Gli utenti non hanno potuto inviare messaggi o altri contenuti multimediali per diverse ore. Dietro questo accatto ci sarebbero i competitor di LINE, ha affermato il CEO di Telegram Pavel Durov.
Con gli attacchi DDoS si mettono fuori uso i server di una società sovraccaricandoli con richieste continue che ne esauriscono le risorse. Prima di questo attacco, spiega Durov, la società asiatica Naver (che ha sviluppato l’applicazione LINE) ha chiesto a Google la rimozione dal Play Store dell’app Telegram.
Telegram was kicked out from Play Store for a few hours today due to @naver_line's actions. Now there's a massive DDoS on our Asian cluster.
— Pavel Durov (@durov) July 10, 2015
Secondo Durov non si tratta di coincidenze anche se, come egli stesso ammette, è impossibile tracciare la provenienza degli attacchi. Il CEO di Telegram chiude il caso con una frase a effetto: «Se i competitors non sono felici significa che siamo sulla strada giusta».