Il giorno dopo l’esito del referendum, la Grecia si è svegliata con diversi nodi da sciogliere. Dopo le dimissioni del ministro delle Finanze Varoufakis, sacrificato per tornare a trattare ai tavoli internazionali con più possibilità di arrivare a un compromesso, cinque partiti hanno sottoscritto un documento nel quale si impegnano a sostenere il primo ministro Tsipras che dovrà cercare di riprendere le trattative con i creditori internazionali per ottenere nuovi aiuti economici.
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Quello che è certo, è che molti analisti concordano con la necessità di accorciare i tempi. La liquidità delle banche greche (che oggi sono rimaste chiuse) è sempre più bassa e il rischio è che non ci sia già più contante dalla fine di questa settimana.
Minister No More! http://t.co/Oa6MlhTPjG
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 6 Luglio 2015
Intanto, dopo le dimissioni di Varoufakis, ad Atene ha giurato il nuovo ministro Euclid Tsakalotos, economista e professore all’università di Atene, già all’interno di Syriza, il partito del premier Tsipras.
Con il Primo Ministro, Tsakalotos dovrà studiare nuove proposte da portare in Europa per cercare un nuovo accordo con i creditori internazionali, tenendo ben presente la data del 20 luglio prossimo, quando la Grecia dovrà rimborsare 3.5 miliardi di euro alla BCE.