Nel giorno in cui i giornalisti dell’Ansa tornano al lavoro dopo lo sciopero di ieri, arriva un’altra vicenda negativa a turbare l’editoria italiana.
Condé Nast ha annunciato un piano di tagli e riorganizzazione per l’edizione italiana della rivista Wired. Il giornale che ha portato in Italia il famoso brand americano pioniere nel campo della tecnologia e dell’innovazione.
Wired fin qui ha avuto un cadenza mensile in edicola. Ma Condé Nast ha deciso che non uscirà più su carta. Ne verranno stampati soltanto due numeri all’anno che però, fa sapere sempre l’editore, saranno confezionati da un service esterno alla redazione.
Questa decisione avrà ripercussioni anche sulla redazione. Dei dodici giornalisti assunti, sei verranno licenziati perché considerati in esubero. Wired continuerà la propria vita soltanto sul web, con metà della redazione impegnata in questa nuova avventura.
Una decisione inaspettata, che arriva in un periodo di grandi cambiamenti per Wired. Soltanto due settimane fa l’azienda aveva annunciato il nome del nuovo direttore Federico Ferrazza, già nella squadra di Wired. Ferrazza ha sostituito il dimissionario Massimo Russo, passato alla direzione del Digital di La Stampa.
Ulteriori elementi su questa ennesima storia di crisi dell’editoria italiana li ha raccontati in un articolo molto dettagliato il Fatto Quotidiano nella sua versione online.
La decisione dell’azienda non è piaciuta ovviamente alla redazione che ha affidato il proprio pensiero a un comunicato stampa che vi riportiamo qui sotto.
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“Il digitale ci salverà, ma la carta non muore” aveva dichiarato lo scorso 13 aprile al Corriere della Sera il deputy managing director di Condé Nast Italia, Fedele Usai. Appena due mesi dopo, le azioni dell’azienda non sembrano affatto confermare questa linea. Dai vertici aziendali sono stati comunicati pesanti tagli nella struttura di Wired, testata presentata a più riprese come laboratorio del nuovo modello di giornalismo digitale.
In seguito alle dimissioni del direttore Massimo Russo e alla successiva nomina di Federico Ferrazza, l’azienda ha comunicato in conferenza stampa il 12 giugno 2015 che:
1. Wired punterà su digitale ed eventi per crescere.
2. La nomina alla direzione di Federico Ferrazza, è stato “un premio al lavoro di squadra“.
3. “Per l’Italia Wired è un brand fondamentale, uno dei tre pilastri del futuro di Condé Nast“.
Ai rappresentanti sindacali e alla redazione è stato comunicato dal Chief operating officer di Condé Nast Italia, Domenico Nocco che:
1. La periodicità del cartaceo passerà da dieci numeri l’anno a due, da affidare completamente a service esterni.
2. Sei dei 12 giornalisti della redazione (il 50%) sono considerati esuberi.
3. Al momento la redazione confermata sul progetto Wired Italia è, quindi, formata da sei giornalisti (di cui uno part-time).
La redazione di Wired Italia e i giornalisti di Condé Nast esprimono forte preoccupazione per il futuro della testata e del brand stesso e si riserva di intraprendere tutte le azioni necessarie per salvaguardare il posto dei sei colleghi in mobilità e le condizioni di lavoro che garantiscano la qualità che ha sempre contraddistinto Wired.
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