Spotify ci prova – con il “revival” – a sperimentare un nuovo sistema, chiamato Rewind, che genererà playlist con i brani degli ultimi cinque decenni sulla base dei nostri tre artisti preferiti di oggi. La novità è disponibile sia per la versione desktop che per quella mobile.
Una sfida per Spotify, che vuole proporre ai suoi utenti, nell’oceano dei servizi di musica in streaming (quasi 30 milioni di brani), il piacere di riscoprire la musica del passato.
Uno smacco ad Apple che, dopo aver rilasciato il suo nuovo servizio di musica in streaming, aveva ribadito che l’apporto umano avrebbe sicuramente trionfato sui classici servizi basati sui software. Con Rewind, Spotify ha invece dimostrato che si può sorprendere e deliziare l’utente senza alcun aiuto umano, ma con un’idea avvincente e ricorrendo a una tecnologia abbastanza semplice e banale.
E in effetti, seppur non sia una novità assoluta quella di Spotify, l’approccio storico alla scoperta di musica e l’abbinamento di questi contenuti “revival” è stato un elemento generalmente trascurato dai servizi di musica in streaming. AllMusic.com è stato forse la musa ispiratrice per Rewind: si tratta di un servizio esistente da anni e molto apprezzato dove, effettuando una ricerca per artista preferito, vengono proposti dei possibili abbinamenti con artisti e brani del passato.
A ragion veduta, quindi, Spotify ha deciso di eliminare la sua selezione di applicazioni di terze parti e puntare su un servizio proprio; le vecchie app venivano aggiornate raramente e molte non sempre funzionavano. Sarebbe interessante vedere la funzionalità Rewind implementata nella radio, che poi mostri i brani (passati e odierni) in base al genere.