La musichetta Champions la sentirà, almeno due volte, la sentirà. Missione compiuta: la truppa di Pioli, regala una prestazione da sconsigliare ai deboli di cuore, ma alla fine dei novantacinque minuti sbanca casa Benítez, si prende l’accesso al preliminare per l’Europa che conta, e se ne torna a Roma senza voce e con gli occhi lucidi, tipici di chi ha festeggiato e continuerà a farlo. Pioli completa il suo capolavoro: su uno dei campi più caldi d’Europa, col fardello dell’amarezza post-derby, non fa una piega, il tecnico parmense, e si regala il visto per il preliminare al termine di una partita che resterà a lungo nell’immaginario collettivo del tifoso laziale. In quest’ultima di campionato c’è racchiusa tutta la storia di una società, di un popolo: le cose semplici in casa Lazio non sono mai piaciute. Ora sarà play-off, al cospetto delle migliori d’Europa. Ma da domani: stasera lasciate la Lazio abbracciarsi e festeggiare.
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DOMINIO LAZIALE, SAN PAOLO IN SILENZIO – Si sapeva. Non sarebbe stata facile, non sarebbe andata dritta. Ma si sapeva, altrettanto, che la possibilità di calare il jolly c’era. Eccola, Napoli-Lazio. Con Benítez ai saluti, e con il groppo in gola per l’ultimo saluto riservato al Pesaola nazionale, “O’ Petisso”, come lo chiamavano da queste parti, il San Paolo in cui si scalda la truppa di Pioli, è quanto si potrebbe trovare alla voce enciclopedica “ambiente ostile”. E ci mancherebbe: troppo ghiotta per i partenopei, l’occasione di rientrare in Europa dalla finestra. Appena la Lazio calcia il primo pallone, la selva di fischi che si leva dagli spalti fra tremare quasi l’impianto stesso. Ma Pioli e i suoi non si scompongono. Anzi: reggono i primi venti minuti indenni, per poi, però, concedere due occasioni in serie: al 22’ è David López a sbagliare il tracciante verso Marchetti; un minuto dopo è imbarazzante cosa sbaglia Callejón, tutto solo davanti al portiere laziale, lanciato in profondità da Mertens. Pioli sbraita, sa che questa giocata è sempre stata letale per la Lazio. Che però, tiene il campo, e lo fa così bene da costruirsi il vantaggio. Dopo una serie di tentativi, la manovra che Felipe Anderson avvia, tutta in velocità, al 32’, è da applausi: l’esterno brasiliano di prima verticalizza per Lulić, che amministra la palla e serve Candreva, rapido altrettanto a servire l’accorrente Parolo; la conclusione a due tocchi scheggia Inler, battendo Andújar, apparso in ritardo sulla conclusione. San Paolo ghiacciato, Napoli tramortito. E la mazzata pare servita al 46’, proprio sul finire di tempo: Koulibaly serve male David López, bruciato in anticipo da Lulić, che non perde tempo e rilancia per Candreva, che taglia il Napoli per via centrali: praterie davanti all’87 laziale, e gol del raddoppio sotto la Curva B. Tutti negli spogliatoi, ma non finisce qui.
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HIGUAIN NEL BENE E NEL MALE – Pronti, via e la sensazione che la Lazo sia colpevolmente rimasta negli spogliatoi appare chiara. Dopo soli dieci minuti, il Napoli riapre la partita: Parolo perde un palla sanguinosa sulla trequarti, frutto di un asfissiante pressing azzurro, che diventa manna per i piedi veloci di Callejón, velocissimo sulla destra e ancor più reattivo a scodellare il cuoio in area; è un gioco da ragazzi, per il Pipita metterci il piattone e ribadire in gol. Il San Paolo si risveglia, capisce che può essere la svolta e urla tutto il suo sostegno: all’11, la Lazio sbanda forte, Mertens batte a colpo sicuro un pallone simile a quello del primo gol, ma De Vrji sulla linea, tiene a galla i romani. Sarebbe stata la fine, senza dubbio. La Lazio sembra tracollare, però, quando al 16’ della ripresa, Rocchi punisce col secondo giallo un pestone di Parolo: Lazio in dieci e Napoli galvanizzato. E la corda, tesa all’inverosimile, si spezza al 19’: Felipe Anderson, rinculato dai centrocampisti di casa, perde palla a favore di Callejón, veloce a caracollare sulla sinistra, servire Higuaín, che si libera di Gentiletti e batte a rete. Pareggio e boato del San Paolo. Anche se al 15’ la parità degli effettivi è ristabilita (espulso Ghoulam per un fallaccio su Ledesma), la barca laziale pare affondare al 31’: Lulić entra con le cattive su Maggio al limite dell’area: il rigore che Rocchi concede pare un premio troppo grande, ma la Lazio è in bambola, poco ma sicuro. Dal dischetto va il Pipita, manco a dirlo: ma la conclusione è da dimenticare, ben oltre sulla traversa. Troppo facile da dirsi, ma ecco l’episodio che spacca la partita: Il Napoli si ferma, si spegne, la Lazio conta i danni e vede che ancora è li a respirare. Si sa, ai romani basta il pareggio, lo sanno in campo, lo sanno sugli spalti. Che cominciano a rumoreggiare, sempre più, e a fiaccare la truppa di Benítez. Passano i minuti e i ritmi si abbassano, fino al 40’, quando la Lazio cala il tris, inaspettato ma efficace come un uppercut devastante: Ledesma (al passo d’addio), in ripartenza, è contrastato da Callejón, che paradossalmente allunga per l’altro subentrato Onazi, bravo a seguire l’azione e a battere a rete. Ora la Lazio maramaldeggia, mentre il San Paolo impreca contro De Laurentis. E al 92’, la truppa biancazzurra strappa l’ultimo pass per il preliminare: ci pensa Kaiser Klose a svettare di testa per il poker laziale. Ce l’ha fatta la Lazio, ce l’ha fatta Pioli. La musichetta della Champions, alemno due volete, la potranno sentire.
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NAPOLI-LAZIO 2-4
Marcatori: 33′ Parolo (L), 45+1′ Candreva (L), 55′ Higuain (N), 64′ Higuain (N), 85′ Onazi (L), 90+2′ Klose (L)
NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Koulibaly, Goulham; Inler (53′ Gabbiadini), David Lopez; Mertens (77′ Insigne), Hamsik, Callejon (89′ Duvan Zapata); Higuain. A disp.: Colombo, Mesto, Strinic, Henrique, Zuniga, Jorginho, Gargano. All. Benitez
LAZIO (3-4-3): Marchetti; de Vrij, Gentiletti, Maurico; Basta, Parolo, Cataldi (83′ Onazi), Lulic; Candreva, Djordjevic (77′ Klose), Felipe Anderson (65′ Ledesma). A disp.: Berisha, Strakosha, Ciani, Novaretti, Braafheid, Cana, Mauri, Keita, Perea. All. Pioli.
ARBITRO: Rocchi (sez. Firenze). ASS.: Cariolato- Padovan. IV: Marzaloni. ADD.: Mazzoleni- Irrati.
NOTE. Ammoniti: 19′ Djordjevic (L), 43′ Mauricio (L), 54′ Parolo (L), 67′ Goulham (N), 88′ Candreva (L)
Espulsi: 62′ Parolo (L) per doppia ammonizione, 70’Goulham (N) per doppia ammonizione
Recupero: 1′ pt, 5′ st.