Il sogno è diventato realtà. La Juventus è in finale di Champions League dopo dodici anni, bissando la vittoria in semifinale contro il Real Madrid così come era successo nel 2003. Una Juventus prima timorosa e poi spavalda al cospetto dei Campioni d’Europa, capace di prendersi con la rabbia un pareggio che riporta non solo i bianconeri ma anche il calcio italiano a recitare quel ruolo da protagonista che gli compete per storia e blasone. Una finale costruita giorno dopo giorno con la consapevolezza di essere un gruppo di grande qualità e inferiore a pochi altri in Europa. Quello stesso gruppo che 9 anni fa scivolò in serie B ma che ebbe la forza di rialzarsi e di tornare a lottare per i vertici. Una Juve plasmata genialmente da Massimiliano Allegri come solo i grandi architetti sanno fare, senza stravolgere la “natura” stessa delle cose ma apportando solo pochi ma essenziali cambiamenti. Corsa, classe, cuore e carattere. Fino alla fine, recita uno degli inni più importanti dei tifosi juventini. Fino alla fine, o alla finale, la Juventus è arrivata senza mai guardarsi indietro. E ora, senza paura, si vola a Berlino per continuare a vivere un sogno.
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“Tassa” Ronaldo – In un Bernabeu infuocato la Juventus inizia timorosa la partita lasciando spazio al Real Madrid. Gli avanti Blancos non pungono subito ma gli uomini di Ancelotti nel complesso appaiono più energici e vibranti. Carvajal e Marcelo spengo sulle fasce con il brasiliano che al 2′ pesca già Bale in area che di testa manda fuori. La prima occasione vera dei padroni di casa arriva però con Benzema, che al 20′ costringe Evra ad una diagonale sensazionale che salva i bianconeri in extremis. I Campioni d’Italia non riescono a reagire (complice anche un Pirlo ingabbiato nel pressing madridista) e il Real ne approfitta al 23′ trovando il rigore del vantaggio: Chiellini tocca in area Rodriguez e l’arbitro Eriksson decreta il penalty che il solito Cristiano Ronaldo trasforma senza problemi siglando la rete n°77 in Champions League. Adesso il Bernabeu è un inferno e la Juventus soffre tantissimo la spinta dei Campioni d’Europa e prima ringrazia la scarsa mira di Ronaldo che calcia fuori di sinistro e poi si affida al capitano Buffon che al 42′ compie un miracolo deviando il sinistro del francese Benzema diretto nell’angolino basso.
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Eroe Morata – Se il primo tempo aveva visto una Juve timorosa, la ripresa al contrario offre una compagine bianconera spavalda e più consapevole dei propri mezzi. Al 51′ un destro splendido di Marchisio fa capire subito agli 85.000 del Bernabeu che la musica è cambiata, spedendo il pallone fuori si un soffio. Il ritmo Juve si alza e il Real è costretto a difendersi dalle ripartenze bianconere che portano sia Vidal che Morata a mettere in difficoltà la difesa di casa. E’ solo il preludio alla zampata bianconera, che arriva puntuale e letale come il graffio di un animale ferito che vuole riprendersi il proprio territorio. Al 57′ Pogba serve di testa una sponda splendida a Morata in area, controllo splendido e tiro potente che batte Casillas. E’ il gol del pareggio, forse la rete più importante della carriera di Alvaro Morata, costretto ad emigrare in Italia per riuscire a giocare e capace di infliggere alla squadra del suo cuore la lezione più grande. Il gol della Juve è una mazzata per il Real che da quel momento torna spingere ma in maniera molto isterica e imprecisa. Imprecisa come la deviazione di Bale da due metri al 63′ sibila il palo alla destra di Buffon.
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Adesso però c’è una Juventus diversa e spavalda in campo, che al 70′ va vicinissima al 2-1 con Casillas che salva incredibilmente sul destro a colpo sicuro di Marchisio. Allegri si mangia le mani (e si colpisce diverse volte in testa) ma capisce che la strada verso Berlino è spianata e più aperta che mai. Il pericolo maggiore verso la porta bianconera arriva alla fine con Evra che sovrasta Bale in area rischiando di regalare il secondo calcio di rigore ai Blancos. Ancora il gallese mette i brividi ai bianconeri spedendo di testa sopra la traversa una perfetto cross di Ronaldo. Gli ultimi minuti sono una passerella per la Juve che resiste senza affanni ai timidi attacchi dei padroni di casa riuscendo a sfiorare nuovamente il vantaggio con Pogba che trova sulla strada il muro Casillas. Non c’è bisogno però di un’altra rete, perché la Juventus può fare festa riscrivendo la sua storia e tornano in finale dopo dodici anni esatti. Con pieno merito e senza paura, il calcio italiano torna a ruggire come gli compete per storia e blasone. E stasera forse, non fanno paura neanche i 110 gol segnati dal tridente del Barcellona. Contro questa Juve, dovranno fare i conti tutti quanti.
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Real Madrid – Juventus 1-1
Real: Casillas, Ramos, Varane, Marcelo, Carvajal, Kroos, Isco, Rodriguez, Ronaldo, Benzema, Bale. All.: Ancelotti
Juventus: Buffon, Evra, Chiellini, Lichtsteiner, Bonucci, Pirlo, Marchisio, Pogba, Vidal, Tevez, Morata. All.: Allegri
Arbitro: Eriksson (SVE)
Marcatori: 23′ Ronaldo rig., 57′ Morata