Ha confessato il 30 romano arrestato per aver aggredito e violentato una tassista di 43 anni lo scorso venerdì a Roma. «È stato un raptus e l’ho aggredita», questo ha dichiarato Simone Borgese durante l’interrogatorio. Il cameriere 30enne, separato e padre di una bambina di 7 anni, ha raccontato quello che ha fatto alla tassista romana dopo un interrogatorio durato ore nel quale ha preso coscienza delle prove in mano agli inquirenti.
Rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, Simone Borgese dovrà rispondere di lesioni, rapina e violenza aggravata. Dopo aver diffuso l’identikit, gli uomini della squadra mobile diretta da Luigi Silipo sono riusciti a individuarlo grazie all’aiuto di un tassista che lo ha riconosciuto. Era stato un suo cliente diversi giorni prima e si era fatto lasciare il numero cellulare visto che Borgese non aveva i soldi per pagarlo.
Gli uomini della squadra mobile hanno individuato e bloccato il cameriere in zona Pineta Sacchetti, alla periferia di Roma, grazie alle celle agganciate dal suo telefonino. La tassista violentata ha riconosciuto l’uomo in foto e in più ci sono le impronte digitali e il DNA a inchiodarlo.
Il profilo Facebook di Simone Borgese è stato oscurato per via dei tanti insulti ricevuti subito dopo l’arresto.