Che cosa intendiamo per dipendenza da internet? Internet non è stato pensato per essere uno strumento pericoloso e il suo uso risponde a molteplici funzioni positive, permettendo di soddisfare la funzione ludica (bisogno di giocare e divertirsi), partecipativa (bisogno di appartenere a gruppi e partecipare ad iniziative politiche culturali e sociali), utilitarista (bisogno di avere informazioni, fare acquisti etc…) e non ultima, la dimensione intima (bisogno di intrattenere relazioni).
Tuttavia l’incremento dell’accesso a questa tecnologia ha comportato l’insorgere e il proliferare di disturbi del comportamento, rivelando nuovi aspetti problematici per coloro che fanno un uso non adeguato della rete. E’ stato riscontrato, infatti, come un uso eccessivo e incontrollato non faccia altro che compromettere progressivamente la sfera sociale, lavorativa e relazionale dell’utente che viene assorbito totalmente dall’esperienza virtuale arrivando a sviluppare una vera e propria dipendenza. Non va inoltre trascurato come l’anonimato, il quale garantisce la libera espressione, trasforma Internet in un ottimo veicolo per esprimere non solo la propria normalità ma anche la propria patologia.
Il primo a dare una definizione dei disturbi legati all’uso di Internet fu lo psichiatra Ivan Goldberg nel 1995
Allo stato attuale, non esiste una definizione univoca di tale problema. Molto probabilmente questo deriva da una non chiara condivisione di ciò che significa il termine Dipendenza. Con il termine dipendenza si vuole indicare la dipendenza da sostanza fisica o chimica, la condizione in cui l’organismo necessita di una determinata sostanza per funzionare. Questo termine si distingua da quello che in lingua inglese viene definito come Addiction, ossia la dipendenza psicologica che spinge alla ricerca dell’ oggetto, senza il quale l’esistenza diventa priva di significato. Tenendo conto di questa distinzione, veniamo a parlare di quelle che allo stato attuale vengono definite come new addiction, ossia tutte quelle nuove forme di dipendenze in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza. L’oggetto della dipendenza è in questo caso un comportamento o un attività lecita e socialmente accettata (Internet, shopping, lavoro, sesso,cibo,relazioni affettive). Il primo a dare una definizione dei Disturbi legati all’uso di Internet, Internet Addiction Disorder, fu Goldberg (1995) che prese in prestito i criteri del DSM-IV inerenti la categoria delle dipendenze da sostanza. Nel corso degli anni si è andata pian piano facendo strada l’idea di indicare questo disturbo come più simile ad un disturbo del controllo degli impulsi piuttosto che ad una dipendenza da sostanza. Ampliando questa definizione Davis (1999) propone una visione cognitivo-comportamentale, ponendo l’accento sulle cognizioni e i pensieri, come fonte di intensificazione e mantenimento del disturbo. Egli distingue gli “utilizzatori problematici” in 2 categorie: (1) -SPIU- uso di Internet patologico specifico ( uso di internet che rafforza l’intensità di una dipendenza già esistente, ad es. gioco d’azzardo o pornografia); (2) -GPIU- uso di Internet patologico generalizzato , ad es. chat, download, surfing, etc. Complessivamente l’uso problematico di Internet si caratterizza per l’impossibilità da parte dell’individuo di avere il controllo su questa attività, il soggetto sperimenta un aumento di arousal (intensità dell’attivazione fisiologica e comportamentale dell’organismo) prima di un azione, accendere il pc, e successivamente un senso di sollievo o piacere al compimento del comportamento.
La dipendenza da internet è generale o possono essere individuate delle sottocategorie? Come detto in precedenza, la dipendenza si manifesta verso un particolare oggetto costituito da una o più applicazioni che la rete mette a disposizione e si intreccia con forme di dipendenza comportamentali rintracciabili anche offline, si possono così individuare alcune sottocategorie dell’Internet Addiction Disorder:
- Cybersex addiction: E’ uno dei disturbi più diffusi tra coloro che presentano una dipendenza da Internet. Questa dipendenza è facilitata da alcune caratteristiche peculiari della realtà virtuale (modello ACE); anonimato ( l’utente è libero di esprimersi liberamente), convenienza ( disponibilità di siti e chat room a contenuto pornografico di facile raggiungimento), evasione ( fuga mentale dai problemi quotidiani come rinforzo, più della gratificazione sessuale, a proseguire la pratica).
- Cyber relational addiction: ossia la dipendenza da relazioni virtuali, può definirsi come il bisogno di instaurare relazioni amicali o amorose con persone incontrate online. Progressivamente le relazioni virtuali divengono più importanti di quelle reali ed il soggetto si isola, vivendo in un mondo parallelo, popolato da persone idealizzate. Anche in questo tipo di dipendenza gioca un ruolo fondamentale l’anonimato, che permette di presentarsi agli altri con un identità del tutto inventata, definita solo dallo pseudonimo con cui ci si presenta.
- Net compulsion: la rete è un mezzo attraverso il quale si possono mettere in atto tipici comportamenti compulsivi i quali hanno in comune, il rischio ed il raggiungimento di un immediata eccitazione (es. gioco d’azzardo, aste online, commercio in rete).
- Information overload: Questo termine, tradotto in sovraccarico cognitivo, si riferisce al bisogno di reperire informazioni. La navigazione sui siti web offre un ottima opportunità per soddisfare questi bisogni. Si ha la sensazione che essere in possesso di quanto più materiale informativo possibile sia un modo per prendere meglio decisioni e per acquisire un prestigio sociale maggiore. Il problema è che un sovraccarico di informazioni impedisce un buon uso di esse e non c’è modo di trarre beneficio da tale attività.
- Computer addiction: si riferisce alla pratica di giochi interattivi virtuali (MUD’s), nei quali i partecipanti giocano contemporaneamente ed interagiscono tra loro.
Esiste un trattamento utile della dipendenza da internet? Possono essere intrapresi percorsi terapeutici differenti, in relazione alle esigenze e alle predisposizioni individuali:
- Gruppi di auto-aiuto
- Counseling terapeutico: favorisce la consapevolezza delle motivazioni che stanno alla base del proprio comportamento verso la rete e può fornire un sostegno nel percorso al cambiamento.
- Psicoterapia individuale: indicata quando la Dipendenza da Internet sia accompagnata da una patologia pregressa. Si ritiene che la terapia cognitivo-comportamentale sia la più appropriata in quanto aiuta il soggetto ad identificare il problema, a risolverlo ed a sviluppare strategie utili per evitare la ricaduta.
Dott. Alessandro Centini
Psicologo-Psicoterapeuta
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Dott. Ezio Pellicano
Psicologo-Psicologo-Psicoterapeuta-Psicologo dello sport
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