Brutta sì, ma efficace. La Juventus di ieri sera manca di brillantezza e carisma, ma centra l’obiettivo: limitare i danni in vista di una gara di ritorno che si prospetta tutt’altro che facile. Il Monaco recita benissimo la parte del guastafeste, mostrando grande compattezza di squadra, solidità difensiva ai limiti del catenaccio e giocando con la sfacciataggine di chi non ha nulla da dimostrare. Tutto il contrario di Juve bloccata dalla pressione di dover garantire una superiorità dichiarata e regalata da un benevolo sorteggio.
Questa competizione non fa sconti a nessuno, e soprattutto in questo momento non esistono match dall’esito scontato, ne fa bagaglio Allegri che si dichiara comunque soddisfatto del risultato che è arrivato con grande sofferenza, ma anche grazie ad un’ammirevole lucidità. Una Juve in versione “fiato corto”, ben rappresentata dal suo leader Carlos Tevez, appare stanca e tesa,e riesce a trovare pochissimi sbocchi e con grande difficoltà, inzuppata di errori tecnici e della ritrovata paura dell’ultimo passaggio. Riassume chiaramente il tutto un vantaggio che si concretizza grazie ad un rigore, oltre al fatto che il migliore in campo è l’evergreen Buffon. All’ansia di sbagliare, alla paura di compiere l’irreparabile, si accompagana però una grande grinta: alla Juventus non fa bene partire da favorita, ma il risultato considerato in sè è perfetto per una sfida doppia a eliminazione diretta. Risultato che permetterà agli undici di Allegri di giocare,al ritorno, una partita di attesa, specialità degli avversari, che invece dovranno muoversi ed attaccare per vincere. Vietato accontentarsi di uno 0-0: “segnare per sognare”, sfruttando gli spazi che sicuramente saranno più ampi.
Contro il Monaco la Juventus ha infilato la vittoria numero 11 contro squadre francesi
Rispetto alle partite di Dortmund e di Firenze, c’è un evidente passo indietro generale e se è vero che non si può viaggiare sempre a cento all’ora, è anche vero che non si deve concedere quanto ha fatto la Juve di ieri sera soprattutto nel primo tempo. Nel ritorno, quindi, servirà una gara migliore: alla semifinale mancano 90 minuti di corsa, gambe e qualità. Nel frattempo tra le mura di casa, si attende una Lazio di nuovi conquistatori, che sta scalando posizioni e che prepara il suo attacco per un finale di stagione coi fuochi d’artificio. Dopo il passo falso di Parma, in casa Juve non sono più ammesse distrazioni: gli impegni europei sempre più duri del previsto, spingono a chiudere la pratica scudetto prima possibile. In un conto alla rovescia fatto di tante finali, che lascia aperte ancora molte possibilità, il momento dei verdetti si fa precipitosamente più vicino: la Juventus non sta deludendo le aspettative, sullo sfondo resta una valutazione stagionale assolutamente positiva per una squadra che sta dimostrando davvero che “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta“.