Tanto tuonò che piovve. Sorpasso doveva essere, sorpasso è stato. La Lazio che strapazza l’Empoli, ringrazia il biondo Maxi Lopez che ferma la Roma all’Olimpico di Torino e si gode la seconda piazza. Vale solo per i tifosi? Durerà? Non durerà?
Al momento, questo, è l’ultimo dei problemi; quello che conta è l’aver centrato l’ottava meraviglia in campionato, mandando un segnale alle concorrenti; il treno biancoceleste è più lanciato che mai, prossima fermata: Torino, Juventus Stadium.
Uniche note stonate della giornata: De Vrij che esce zoppicando (in serata previsti accertamenti strumentali), Parolo out senza fiato e con il costato dolorante; Peruzzo che dispensa cartellini pesanti che valgono squalifiche per i diffidati (Cavanda – gran match, il suo- salta la Juventus) ed espulsioni immediate per doppio giallo (Novaretti, subentrato all’olandese). A Torino sarà emergenza, ma Pioli può contare sul gruppo, assortito e puntuale ogni qualvolta un sostituto viene chiamato in causa (leggi Cana e Ciani): grande spettacolo è promesso fin d’ora.
Rullo compressore. Con la spinta di un Olimpico pieno e traboccante passione, la Lazio impiega esattamente quattro minuti a far capire alla squadra di Sarri (in tribuna per squalifica) che oggi non ce n’è per nessuno: Cavanda risolve con un preciso cross, una bella combinazione con Candreva e Felipe Anderson; in piena area, svetta senza lasciare scampo alcuno Capitan Mauri. Ghiaccio rotto, ma la Lazio non si ferma. Ci prova anche Candreva con un tracciante da fuori area (14’), ma Sepe si oppone, cosa che non fa, invece, al 30’, in occasione del raddoppio laziale. Stesse modalità del primo vantaggio: cross al bacio di Cavanda, zuccata di Klose, festa grande sugli spalti. Con l’Empoli in trance, la Lazio macina gioco, azioni e metri di campo: match in ghiaccio al 43’, quando Candreva con un bolide di destro chiudeva in bellezza lo schema Lulic-Biglia da calcio d’angolo. Eccolo il segreto della Lazio di Pioli: far sembrare facile ciò che facile non è, tre gol in quarantatrè minuti con l’avversario al tappeto; in altre parole: un rullo compressore.
la lazio supera la roma in classifica e si prepara al big match contro la juve
Pieno controllo. Il quarto sigillo arriva dopo soli otto minuti e d è uno spot al sacrificio e alla voglia di lottare: diversamente non si può commentare Klose che pressa Pucciarelli fino a soffiargli il pallone e puntare l’area di Sepe; il Kaiser però non si ingolosisce, aspetta il rimorchio di Felipe Anderson che, servito, batte a colpo sicuro: al primo tentativo il portiere toscano ha la meglio, ma sulla ribattuta il brasiliano è lesto a ribadire. Poker Lazio, vittoria al sicuro, con l’Olimpico ora tutto concentrato sul match dell’altro Olimpico, quello di Torino: tra granata e giallorossi, infatti, simultaneamente si accendono le schermaglie che fissano il risultato sull’uno a uno. La Lazio tiene, Berisha spegne le velleità degli azzurri in un paio di occasioni, Biglia tesse e cuce. C’è spazio anche per Cataldi. La partita non ha più nulla da chiedere, lo sa anche Sarri che mastica amaro , e fuma, in tribuna. Alla fine del match ci si arriva tra salti, gioia e feste: come dice Pioli, nulla è stato fatto, ma andare a Torino come seconda della classe è davvero un bel sentire.
Omaggio a Flavio e Francesco – Solito gesto di solidarietà della Curva Nord della Lazio che ha voluto ricordare con un messaggio Flavio e Francesco, due gemelli biancocelesti di 13 anni afflitti dalla sindrome di Batten. La malattia, porta difficoltà nella deambulazione, tremori, regressione del linguaggio e dell’apprendimento.
Grazie ad un Olimpico in abito da gala con il record stagionale di presenze, i due ragazzi hanno potuto ricevere il grande abbraccio del popolo laziale che li ha salutati con applausi e cori prima dell’inizio della partita.