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L’Istat gela gli ottimisti: la disoccupazione risale al 12,7%. Quella giovanile al 42,6%

Torna l’incubo disoccupazione. Il mercato del lavoro ferma la sua ripresa e i dati diffusi dall’ISTAT relativi al mese di febbraio confermano un momento sostanzialmente negativo per la nostra economia. Un dato in netta contrapposizione con quello tedesco, dove il tasso di disoccupazione tocca nuovi minimi scendendo al 6,4% a marzo dal 6,5% del mese prima.

In Italia, invece, dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità di gennaio, a febbraio 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,2% (-44 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a febbraio 2014, l’occupazione è cresciuta dello 0,4% (+93 mila) e il tasso di occupazione di 0,2 punti.

Prospetto 1

I numeri. I disoccupati aumentano su base mensile dello 0,7% (+23 mila). Dopo il forte calo registrato a dicembre, seguito da un’ulteriore diminuzione a gennaio, a febbraio il tasso di disoccupazione sale di 0,1 punti percentuali, tornando al 12,7%, lo stesso livello di dicembre e di 0,2 punti più elevato rispetto a febbraio 2014. Nei dodici mesi il numero di disoccupati è cresciuto del 2,1% (+67 mila). Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra un lieve incremento nell’ultimo mese (+0,1%), rimanendo su valori prossimi a quelli dei due mesi precedenti. Il tasso di inattività si mantiene stabile al 36,0%, contro il 36,4% di febbraio 2014. Su base annua gli inattivi diminuiscono dell’1,4% (-204 mila). Per offrire ai lettori andamenti che risentono in misura minore della variabilità che si osserva a breve termine, da questo mese l’Istat pubblica anche le medie mobili mensili a tre termini degli indicatori congiunturali sul mercato del lavoro. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo dicembre-febbraio l’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,4 punti percentuali, in larga misura per la risalita del tasso di inattività (+0,3 punti).

Differenze di genere. A febbraio 2015 il numero di occupati rimane sostanzialmente stabile rispetto a gennaio per la componente maschile mentre diminuisce per quella femminile (-0,4%). Lo stesso andamento si osserva per i tassi di occupazione: il tasso di occupazione maschile, pari al 64,7%, rimane stabile mentre quello femminile, pari al 46,8%, diminuisce di 0,2 punti percentuali. L’aumento della disoccupazione osservato nell’ultimo mese è determinato dal maggior numero di donne in cerca di occupazione (+2,1%) mentre per gli uomini si registra un calo di minore entità (-0,5%). Il tasso di disoccupazione rimane stabile all’11,7% per gli uomini mentre per le donne sale al 14,1% (+0,3 punti percentuali).

prospetto 3Il numero di inattivi mostra un lieve incremento nell’ultimo mese per la componente maschile (+0,1%) mentre rimane sostanzialmente stabile per le donne. Il tasso di inattività rimane invariato sia per gli uomini sia per le donne. In termini tendenziali, tra gli uomini si osserva nei dodici mesi un aumento del tasso di occupazione (+0,4 punti) a fronte di un calo sia del tasso di disoccupazione (-0,3 punti) sia del tasso di inattività (-0,2 punti). Per la componente femminile, il calo del tasso di inattività (-0,6 punti) si accompagna alla crescita del tasso di disoccupazione (+0,9 punti), mentre il tasso di occupazione sale solo di 0,1 punti. Nella media del periodo dicembre-febbraio, il tasso di occupazione maschile risulta stabile rispetto ai tre mesi precedenti, mentre quello femminile mostra un calo (-0,1 punti percentuali). Sempre su base trimestrale, la disoccupazione diminuisce sia per gli uomini sia per le donne nella stessa misura (-0,4 punti percentuali nei tassi). L’inattività è in crescita per entrambe le componenti di genere, con il tasso di inattività che sale per gli uomini di 0,3 punti percentuali e per le donne di 0,4 punti.

La disoccupazione giovanile in Italia continua a salire. A febbraio è al 42,6%. Solo in Grecia (51,2% a dicembre) e Spagna è più alta

I giovani. A febbraio 2015 gli occupati tra 15 e 24 anni segnalano un calo rispetto a gennaio, a fronte di un aumento della disoccupazione e dell’inattività. Gli occupati 15-24enni diminuiscono del 3,8% rispetto al mese precedente (-34 mila). Il tasso di occupazione giovanile, cala di 0,6 punti percentuali, portandosi al 14,6%. Il numero di giovani disoccupati, aumenta dell’1,7% su base mensile (+11 mila). L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,8% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza cresce nell’ultimo mese di 0,2 punti percentuali.

prospetto 2 Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 42,6%, in crescita di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Il numero di giovani inattivi è in aumento dello 0,5% nel confronto mensile (+20 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni cresce di 0,4 punti percentuali, arrivando al 74,6%. In termini tendenziali, rispetto a febbraio 2014, si osserva la diminuzione del numero di giovani occupati (-4,4% pari a -40 mila), il calo anche del numero di disoccupati (-4,0% pari a -27 mila) a fronte di una crescita del numero di inattivi (+0,8 pari a +35 mila). Anche con riferimento alla media degli ultimi tre mesi, si osserva il calo dell’occupazione e della disoccupazione giovanile e la crescita dell’inattività.

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