Le sanzioni degli Stati Uniti verso la Crimea non si sono ancora fermate. A fare l’ultimo passo è stata Google con l’annuncio del blocco di alcuni servizi proprietari. Nello specifico l’azienda di Mountain View ha bloccato gli account AdSense, AdWords e dal primo giorno di febbraio renderà non accessibile anche i servizi Google Play. Per quanto riguarda invece i prodotti gratuiti come Google+, Search, GMail e Maps nulla cambierà.
Google non è l’unica azienda ad aver applicato questo tipo di sanzioni: già Apple e PayPal in precedenza hanno applicato delle sanzioni così come Valve, tagliando fuori il suo store Steam dal Paese.
Seppur i blocchi di Apple, PayPal e delle molte altre compagnie di tecnologia risultino importanti per la Crimea, quello di Google è senz’altro quello più critico: moltissimi siti, in tutto il mondo, usano prodotti del colosso del web per diversi scopi come ad esempio la pubblicità online AdSense.