Tre jihadisti uccisi, uno è in fuga. Questo è il bilancio del doppio blitz messo in atto dai corpi speciali francesi contro i terroristi che mercoledì hanno attaccato il settimanale Charlie Hebdo, uccidendo 12 persone. Alle 17 si sono sentite diverse esplosioni provenire dalla tipografia di Dammartin, dove i fratelli Kouachi tenevano in ostaggio il titolare Michel Catalano.
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Il primo blitz
I due terroristi sono usciti fuori dal locale sparando all’impazzata contro le teste di cuoio. Un poliziotto è rimasto ferito mentre i due jihadisti sono morti. L’ostaggio è stato liberato grazie all’utilizzo di un elicottero. Si è appreso che è stato proprio Michel Catalano a dare informazioni utili agli agenti da dentro la tipografia grazie al suo cellulare.
La fine di un incubo durato 50 ore
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Pochi minuti dopo il primo attacco si sono sentite altre cinque forti esplosioni a Parigi, nei pressi del supermercato kosher Hyper Cacher, dove Amedy Coulibaly e la sua compagna, Hayat Boumeddiene, tenevano in ostaggio diverse persone. Il bilancio del secondo blitz è ancora incerto. Il killer è stato ucciso ma si parla di altri quattro morti tra gli ostaggi. La compagna del terzo jihadista ucciso sarebbe riuscita a fuggire uscendo insieme agli altri sequestrati, secondo quanto riporta la CNN. Tre ostaggi sono morti prima dell’inizio del blitz. Non è ancora chiaro se sono stati uccisi dal sequestratore appena entrato in negozio oppure successivamente, facendo scattare il blitz della polizia.
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Il ricatto
La sparatoria e il sequestro messo in piedi da Amedy Coulibaly aveva un fine ben preciso: voleva chiedere alla polizia la liberazione dei fratelli Kouachi. In caso di assalto avrebbe ucciso tutti gli ostaggi. La polizia ha però fatto scattare i blitz quasi contemporaneamente.
Sale la tensione contro la comunità musulmana
Sale la tensione in Francia contro la comunità musulmana. All’indomani dell’assalto mortale contro Charlie Hebdo si erano verificati diversi attacchi contro luoghi di culto islamici mentre nella notte di giovedì una moschea è stata incendiata a Aix-les-Bains, nel sud del Paese, a un centinaio di chilometri da Lione.