E-Sport sarà una delle parole del 2015, o almeno, speriamo che lo diventi qui in Italia. Per quanto possa sembrare distante dal mondo dello sport, stare davanti ad un PC o ad una console, essere bravi nei videogiochi richiede impegno, dedizione, spirito di squadra e anche tanto sudore: non fosse altro che per questo, gli e-sport meritano di essere riconosciuti a livello internazionale.
La situazione ora
I tornei di e-sport sono seguitissimi da migliaia di persone, fruttano moltissimo denaro – fatto importantissimo – e accolgono squadre da tutto il mondo in differenti discipline: i tornei più importanti e famosi sono quelli di World of Warcraft, League of Legend e DOTA 2, e molti eventi è anche possibile vederli da casa su canali come ESPN e – ovviamente – su Twitch.
La finale di LoL è stato seguito da 40.000 persone, come una partita di calcio, e questo fa capire la portata mediatica di tali eventi, anche se la finale si è tenuta a Seul, Corea del Sud, patria di moltissime e agguerritissime squadre di e-sport.
La situazione in futuro
In Italia è stato appena creato il GEC, settore Giochi Elettronici Competitivi dell’Asi (Associazioni sportive e sociali italiane), un ente riconosciuto dal Coni, ed è un grande passo avanti per il nostro paese: bisognerà aspettare ancora qualche tempo per poter creare le proprie squadre di e-sport, ma finalmente sarà possibile. Per ora i giochi ammessi al GEC sono League of Legends, FIFA, Heroes of the Storm, Dota 2, Hearstone, Starcraft 2, Street Fighter, Tekken e The King of Fighters.
Pensando ancora più in grande, Rob Pardo, creatore di World of Warcraft ha da pochissimo inoltrato la proposta al Comitato Olimpico Internazionale per l’introduzione degli e-sport anche nelle olimpiadi nelle quali, giustamente fa notare, è compreso il curling:
I just figure if Curling is an Olympic sport than so is StarCraft and League of Legends right? @StarCraft
— Rob Pardo (@Rob_Pardo) 25 Dicembre 2014
La proposta non significa che vedremo tornei di League of Legend e DOTA alle olimpiadi Brasile 2016, ma che forse in un futuro prossimo ci saranno: la trafila per entrare nelle olimpiadi è lunga, e il numero di sport ammessi è limitato.
Pardo ha sottolineato che bisognerebbe riguardare la definizione di sport, visto che gli scacchi non sono stati ammessi alle olimpiadi a causa del fatto che sono uno sport puramente mentale, relegando di fatto la fatica della mente a fatica di serie B: lo stesso potrebbe accadere a tutti i videogiochi, per quanto si possa sudare durante alcuni sessioni piuttosto movimentate. La risposta del Comitato Olimpico, siamo sicuri, si farà attendere perchè la situazione è piuttosto spinosa, ma speriamo per il meglio.