Apple dovrà vedersela contro una nuova class action, depositata in un tribunale federale della Bay Area questa settimana. Questa volta il colosso di Cupertino viene accusato di occupare troppa memoria nei suoi dispositivi con il sistema operativo iOS 8. Su alcuni modelli, sostengono, si arriva a perdere fino al 23,1% della memoria interna a causa del sistema operativo.
“Riteniamo che ci sono un numero considerevole di consumatori Apple che sono stati ingannati e andremo avanti vigorosamente”, ha detto William Anderson, un avvocato di uno studio legale con sede a Washington DC.
Su un iPhone 5s la memoria occupata da iOS 8 è pari al 18,1%. I consumatori non sono consapevoli di ciò. Acquistano il modello da 16 GB sperando di poter utilizzare più memoria possibile.
“L’utilizzo di queste tattiche commerciali sleali, che consiste nell’offrire meno capacità di memorizzazione rispetto a quanto pubblicizzato, solo per offrire a vendere questa capacità in un momento disperato, ad esempio, quando un consumatore sta cercando di registrare o scattare foto ad un bambino o alla cerimonia di un nipote, una partita di basket o un matrimonio.”
La relazione di Siliconbeat sottolinea che Apple, Samsung e altre aziende tech hanno dovuto affrontare casi simili in passato. Sono state costrette ad informare i consumatori del fatto che i dispositivi che acquistano hanno una porzione di spazio di archiviazione occupata dal sistema operativo. Nel 2011 Apple ne uscì indenne. Vedremo se la storia si ripeterà.