Otto bambini di età compresa tra i 18 mesi e i 15 anni sono stati uccisi a coltellate a Cairns, cittadina sulla costa nordest dell’Australia. A trovare i loro cadaveri è stato il fratello più grande (20 anni). Insieme ai piccoli era presente anche la madre, stesa a terra con una ferita al petto. Per gli inquirenti è lei la prima indiziata ma sta collaborando. Dopo il terrorista iraniano che ha preso in ostaggio tutti i clienti di una pasticceria Lindt di Sydney, un altro evento drammatico sconvolge questo Paese.
La donna di 34 anni, madre di almeno sette delle vittime, è attualmente ricoverata in ospedale in condizioni stabili. È stata già ascoltata dagli investigatori e secondo quanto dichiara il detective Bruno Asnicar – intervistato alla radio Abc – sta collaborando con la polizia e non è in stato di fermo.
“Al momento non occorre che la popolazione si preoccupi di altro che non sia un fatto davvero tragico. La situazione è sotto controllo e non ci dovrebbero essere allarmi per altre persone al di fuori di questo ambiente”.
Tutto è avvenuto all’interno della sfera familiare, almeno stando alle prime ricostruzioni. La casa dove sono stati uccisi i bambini, situata in un quartiere povero e popolato in maggioranza da aborigeni, resterà sigillata ancora per diversi giorni così che gli investigatori forensi possano operare senza intoppi.
Scenes of terrible grief in #cairns after 8 children found dead in house. @abcnews @ABCFarNorth pic.twitter.com/mUyF1YXWA7
— Sharnie Kim (@sharniekim) 19 Dicembre 2014
Il primo ministro Tony Abbott ha commentato così questa vicenda: “Tutti i genitori proveranno una tristezza immensa per quello che è successo. Questo sono giorni di dura prova per il nostro paese. Stasera vi saranno lacrime e preghiere in tutto il nostro paese per questi bambini”, ha aggiunto. “I miei pensieri vanno alla polizia del Queensland e a tutti coloro che hanno dovuto rispondere a questa terribile situazione”.