145 morti, 132 dei quali bambini o ragazzi, e oltre 124 feriti. È questo il bilancio (ancora provvisorio) di un attacco terroristico eseguito da un commando di kamikaze talebani ai danni di una scuola militare a Peshawar, in Pakistan. A dare l’annuncio il governatore della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, Pervez Khattak.
L’attacco
Stando alle prime ricostruzioni, sei talebani pakistani sono entrati nella scuola indossando giubbotti imbottiti di esplosivo. Hanno fatto irruzione nel momento in cui l’esercito di Islamabad stava effettuando un’offensiva nella roccaforte dei talebani nell’area tribale del Nord Waziristan al confine con l’Afghanistan.
In quel momento c’erano nell’istituto 500 allievi di età compresa tra i 10 e i 18 anni. Molti di loro sono stati stati fatti uscire dalla scuola mentre altri sono rimasti ostaggio dei talebani. Dalle ricostruzioni emergono le atrocità compiute dagli assalitori. Diversi bambini sono stati uccisi con un colpo di arma da fuoco alla testa mentre a un altro bambino è stato dato fuoco.
«Oggi avevamo un esame di chimica. Appena ho finito, mentre ero seduto nel laboratorio, è iniziata la sparatoria. Sono entrati dei militanti e hanno aperto il fuoco su tutti gli studenti. È morto un bambino di due anni che qualcuno aveva portato con sé a scuola», ha raccontato uno dei sopravvissuti. Un altro bambino invece ha detto: «Sono entrati in classe e gli hanno gettato della benzina su tutto il corpo e gli hanno dato fuoco».
Una tragedia nazionale
Il premier pakistano Nawaz Sharif definisce l’attacco una vera e propria “tragedia nazionale”. Subito dopo aver appreso la notizia ha lasciato Islamabad per volare verso la città nel nord-ovest del Paese. Le autorità intanto chiedono ai cittadini di aiutare i feriti donando sangue.
Sono state incrementate le misure di sicurezza nella capitale Islamabad e il governo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa ha reso ufficiali tre giorni di lutto per le vittime dell’attacco.