La frenata della Juve era messa in conto, e il risultato rispecchia perfettamente quello che si è visto in campo: in una delle partite più brutte della stagione per gli uomini di Allegri, non manca certo l’intensità agonistica, ma non sono arrivate le conclusioni. Le squadre, entrambe contenute, hanno espresso un gioco perfettamente speculare che , sebbene permetta di difendere in modo quasi impeccabile, non lascia nemmeno spazio per costruire.
Se dalla prospettiva viola questo modo di affrontare la partita è sembrato quello più giusto, a tratti il più saggio, dalla parte della Juve tutto ha suggerito un’andatura con il freno a mano in vista del big match di martedì. E nella stessa prospettiva va inquadrato il turnover: in panchina tutti i candidati per una maglia contro l’Atletico. La buona prova dei difensori la dice lunga, così come le poche e confuse idee dei centrocampisti: le ultime due partite inoltre, hanno rappresentato un significativo passo indietro in fase realizzativa, in particolar modo ieri sera è sempre mancato il passaggio conclusivo.
Commentare uno 0-0 è sempre difficile: in questo caso ancora più scomodo perche frutto di partita sempre carica di tensioni e aspettative, che si è conclusa nel modo più anonimo possibile, in cui lo spettacolo lo hanno fatto solo i tifosi. Imperfezioni da entrambe le parti, nessun protagonista, nemmeno una giocata a lasciare il segno. Un pareggio che non serve a nessuna delle due squadre, ma per la Juve potrebbe significare un pericoloso avvicinarsi della Roma. Parlare di limiti è eccessivo: la Juve ha scelto la sfida fisica, muscolare, perdendo quella tecnica. Più giusto sarebbe parlare di timori: non si è vista la solita fame, la ferocia, la voglia di vincere, forse conservate per la sfida di Champion. Timori giustificati: quella sarà davvero una partita decisiva.
Ma viene da chiedersi cosa accadrà quando queste “scuse” saranno finite.
Il risultato di per sè può anche non preoccupare: dopo un novembre di soli risultati positivi, un pareggio ci può stare, e non è certo un dramma. Ma non si può dire lo stesso dell’involuzione a livello di gioco: palese peggioramento della manovra, più lenta, meno fluida, il che mette in evidenza tutte le mancanze sulle fasce e anche l’emergenza in difesa. Il mister è stato obbligato a fare la scelta più prudente. Questa resta una partita da valutare col senno del poi: solo martedì, infatti, scopriremo se di allarme si è trattato o se la squadra stava semplicemente riprendendo fiato, un rallentamento che ancora può concedersi. Certo una prestazione calante proprio in una vigilia come questa, non è un dato incoraggiante, ma la Juve ci ha abituato alle sorprese: forse adesso è il momento di regalarci qualche certezza.