Gli inquirenti lavorano ancora su tutte le piste per trovare l’assassino di Andrea Loris Stival ma emerge l’ombra di un pedofilo. I medici che hanno eseguito l’autopsia sul corpo del bambino lo hanno trovato senza slip e con i pantaloni leggermente abbassati. Gli investigatori stanno lavorando su tre possibili elementi.
Il cacciatore
Orazio Fidone, l’uomo che ha scovato il cadavere di Loris, è chiamato a sciogliere diversi dubbi legati al ritrovamento. Prima la perquisizione in casa, poi l’interrogatorio e il sequestro della sua Suzuki bianca per l’esame del luminol. Ha affermato di aver chiamato la polizia prima che una voltante di passaggio in quella zona notasse la sua auto parcheggiata vicino al canalone. La telefonata in questione risulta.
Il quindicenne
I compagni di Loris hanno riferito a genitori ed insegnanti di averlo visto più volte allontanarsi con un ragazzo più grande, forse maggiorenne. Difficile per gli inquirenti ricostruire le ultime ore di vita del bambino ma non era la prima volta che non si presentava a scuola. Christian, ragazzo di 18 anni vicino di casa di Loris, è stato sentito in questura la scorsa notte come persona informata sui fatti. “Sono stato sentito perché a volte portavo Loris sul motorino con me”, ha affermato.
Il familiare
Il terzo identikit porta inevitabilmente ad un familiare. Una figura che il piccolo Loris conosceva bene e di cui si fidava. Un conoscente, un amico o un parente dei genitori.
Gli investigatori non sottovalutano la testimonianza di una donna che avrebbe parlato con il bambino poco prima della scomparsa. Questa testimone, rimasta anonima, dice di averlo incontrato alle 8:40.
Mi trovato a cinque minuti dalla scuola e ho visto quel bambino da solo, lo zaino blu in spalla, camminare sul marciapiede. Incuriosita perché era l’unico ragazzino per strada gli ho chiesto se avesse bisogno di aiuto. “No, non ho bisogno di niente”, mi ha risposto.