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Beckenbauer rivela: “Avevo firmato con l’Inter, poi saltò tutto”

Clamorosa rivelazione del Kaiser Franz Backenbauer, che nel corso di un’intervista al quotidiano tedesco Bild e riportata in Italia da La gazzetta dello Sport a firma di Elmar Bergonzini, ha svelato un retroscena dell sua carriera datato 1966. In quell’anno infatti, Beckenbauer era sul punto di trasferirsi in Italia per giocare nell’Inter,  squadra che sotto la sapiente guida di Helenio Herrera e con campioni del calibro di Facchetti, Burgnich, Corso, Mazzola  e Domennghini, aveva monopolizzato la scena calcistica italiana e Mondiale vincendo praticamente tutto dal 1962 al 1966.

Per diventare ancora più forti dopo la cocente sconfitta in finale di Coppa dei campioni contro il Celtic, i nerazzurri ingaggiarono (con un precontratto già firmato) il ventenne Franz Beckenbauer, che in quella stagione sognava di giocare in Serie A e in uno stadio splendido come San Siro. Il Kaiser ha rivelato tutti i dettagli di quella trattativa saltata proprio all’ultimo:

“Prima del Mondiale in Inghilterra firmai un precontratto con l’Inter. Mi offrivano una cifra incredibile (900.000 marchi) che all’epoca si poteva guadagnare solo in Italia. L’inter era una squadra leggendaria e piena di campioni con un totem in panchina come Herrera che mi convinse a lasciare il Bayern. In quegli anni infatti la differenza tra Inter e Bayern era gigantesca. Noi giocavamo al Grunwalder Strasse Stadion davanti a 12.000 persone mentre loro giocavano a San Siro in un’atmosfera che mi affascinava. Purtroppo poi l’Italia al Mondiale fece una pessima figura e la federazione bloccò tutti gli acquisti dall’estero facendo svanire il mio sogno. “

Nonostante saltò il suo passaggio all’Inter, Beckenbauer non ha rimpianti per come proseguì la sua carriera:

“L’anno seguente si avvicinò a me il Milan ma il blocco per gli stranieri durò ancora molti anni e il mio sogno di giocare in Italia non si realizzò mai. Comunque sono molto contento di come è andata la mia carriera e la mia vita”. 

Il rimpianto più grande infatti è per la nostra Serie A, che perse l’occasione di ammirare da vicino uno dei calciatori più forti della storia di questo sport.

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