L’ansia è una normale risposta del nostro organismo alla percezione di un pericolo vero o presunto oppure ad uno stress o preoccupazione. L’ansia in sé non ha niente di disfunzionale in quanto essa consiste in una reazione di allarme che ci permette di mobilitare le nostre risorse psicocorporee a diversi livelli: somatico, cognitivo, emozionale e grazie alla mobilitazione di queste risorse riusciamo generalmente ad affrontare le diverse situazioni presenti nel nostro ambiente di vita e di lavoro.
Questo spiega in parte perchè l’ansia può essere presente anche in situazioni di tipo positivo in cui è presente una aspettativa o il timore di perdere il controllo della situazione. Talvolta però l’ansia può essere eccessiva rispetto alla situazione e difficilmente controllabile con la razionalità poiché essa si accompagna ad una serie di manifestazioni fastidiose di diversa intensità, da lievi a molto spiacevoli e penose a livello corporeo quali:
- tachicardia
- affanno
- tremori
- vertigini
- pallore
- rossore
- difficoltà a parlare
- difficoltà a deglutire
A livello mentale o psichico, nella persona accade che:
- diminuisce la percezione di avere il controllo della situazione, che a sua volta genera ulteriore ansia.
In questi casi quando l’ansia è molto forte, può sfociare talvolta in un vero e proprio Attacco di Panico.
Conoscere la propria ansia rappresenta quindi il primo importante passo per poterla meglio fronteggiare nella nostra quotidianità, per migliorare la nostra salute psicofisica ed i nostri rapporti interpersonali. Ciò è possibile ricorrendo ad alcuni strumenti di base quali:
- l’informazione
- la prevenzione
- un parere professionale come una consulenza breve, che può aiutarci ad accedere a delle nostre risorse che ci aiutino ad affrontarla con maggiore efficacia e che nell’immediato, a causa dell’ansia stessa, magari, ci sfuggono.
Dobbiamo infatti pensare che tanto più riusciamo ad agire precocemente su un’ansia che sembra progredire e sfuggire al nostro controllo anche utilizzando dei metodi terapeutici dolci quali ad es. la Meditazione, lo Yoga, il Training Autogeno, il Rilassamento Muscolare Progressivo, Esercizi di Respirazione, tanto più evitiamo che vi sia una progressione dell’ansia stessa verso le sue forme più regressive a causa dell’aumentare della sofferenza che essa provoca autoalimentandosi.
L’ansia presenta infatti una gerarchia evolutiva, dalle sue forme più lievi alle sue forme più gravi sia a livello sintomatologico sia rispetto alle dinamiche che essa sottende.
Dalla sua forma più evoluta alla sua forma più regressiva, possiamo così descrivere la gerarchia dell’ansia:
- Ansia superegoica, legata cioè a problematiche della nostra coscienza morale.
- Angoscia di castrazione.
- Angoscia o paura connotata da grande ansia, di perdere l’amore dell’oggetto, cioè della persona a cui siamo affettivamente legati che in origine, è la madre.
- Angoscia di perdere l’oggetto d’amore, cioè la persona sulla quale abbiamo investito il nostro affetto e che per noi rappresenta il nostro punto di riferimento. In questo caso, si sperimenta una profonda ansia di separazione.
- Angoscia persecutoria (quando il senso di persecuzione è molto forte, l’ansia diviene un’insopportabile esperienza di angoscia legata a persone o situazione dalle quali si teme di poter essere in qualche modo “attaccati” o comunque, ci si sente minacciati ed alle quali si attribuiscono cattive intenzioni nei nostri confronti che in realtà esse non hanno).
- Angoscia di disintegrazione, che rappresenta la più arcaica e devastante esperienza di angoscia per l’individuo, con una profonda paura di perdere la propria integrità personale ed i propri confini e senso di sè confondendosi con l’oggetto.