Non c’è argine al fiume di sangue che il fanatismo islamico sta spargendo in Medioriente. In un ennesimo e raccapricciante video, le milizie dello Stato Islamico mostrano la decapitazione di un altro ostaggio. Steven Sotloff, giornalista statunitense, apparso accanto a James Foley durante l’esecuzione di questi, era tenuto sotto sequestro, in Siria, dall’agosto del 2013.
Sotloff, trentun anni, nato in Florida, ebreo, ha scritto per riviste come Time e Foreign Affairs da Siria, Egitto, Libia e Turchia. Da Miami, i genitori hanno detto di lui che “conosceva i rischi ma non aveva paura”. “Era affascinato dal mondo islamico, parlava bene l’arabo. Per questo ora lo minacciano di decapitazione”, commenta una collega.
“Un secondo messaggio all’America”, questo il titolo del filmato di 2 minuti e 46 secondi diffuso dai jihadisti dell’Isis. Prima della barbara esecuzione il boia si rivolge al Presidente USA: “Sono tornato, Obama, e sono tornato per la tua arrogante politica estera contro l’Isis”. Il jihadista sembra essere lo stesso che si è macchiato dell’uccisione di Foley.
Il video termina con l’ immagine del giornalista inglese David Cawthorne Haines, anch’egli ostaggio dell’Isis, in una chiara minaccia di morte per quest’ultimo.