Le riprese al rallentatore, qualunque sia il soggetto o il fenomeno ripreso, risultano sempre affascinanti agli occhi di le guarda. In ambito scientifico questo tipo di tecnologia permette di analizzare e comprendere al meglio diversi fenomeni. Una normale videocamera ad alta velocità è in grado di registrare decine di migliaia di fotogrammi al secondo, grazie ai quali si ha la possibilità di osservare fenomeni spesso impercettibili all’occhio umano.
C’è qualcuno che però è andato ben oltre la classica ripresa al rallentatore: un gruppo di ricercatori giapponesi ha infatti recentemente portato a compimento lo sviluppo di una speciale videocamera ad alta velocità capace di registrare non decine di migliaia, ma trilioni di fotogrammi al secondo, 4.400 miliardi per essere precisi, ognuno con una risoluzione di 450×450 pixel.
Il suo nome è STAMP, Sequentially Timed All-optical Mapping Photography, e sfrutta una serie di raffiche per costruire un’immagine. Al contrario, le normali videocamere ad alta velocità utilizzano il cosiddetto metodo “pump brube”, un metodo che, sfruttando una serie di misurazioni per la costruzione dell’immagine, può problematico nel momento in cui il fenomeno analizzato non sia ripetitivo o facilmente riproducibile.
Difficile dire quando un dispositivi del genere potrebbe arrivare nelle mani di noi comuni mortali: oltre ad essere grande circa 1 mq, STAMP è infatti al momento è destinata esclusivamente all’osservazione di fenomeni scientifici e medici.