Ultimamente avrete sentito che Facebook ha condotto esperimenti segreti sui suoi utenti allo scopo di identificare quali messaggi potrebbero indurre a creare una catena di post “socialmente negativi” tra gli utenti. Nonostante l’esperimento fosse legale molti utenti si sono sentiti manipolati creando non poco fermento su web. Questi utenti, adesso, si vedono riconosciuto il diritto di sapere la ragione dietro tale esperimento. In un suo post, Adam D.I.Kramer, ricercatore capo dell’esperimento, ha affermato che Facebook voleva semplicemente comprendere meglio i suoi utenti studiandoli. Leggetevi la dichiarazione ufficiale:
“Abbiamo ritenuto che fosse importante studiare la preoccupazione comune degli utenti verso i contenuti pubblicati degli amici che li inducevano a sensazioni negative. Allo stesso tempo eravamo preoccupati che l’esposizione alla negatività degli amici avrebbe portato le persone ad evitare di visitare Facebook. L’obiettivo della ricerca di Facebook era di imparare a fornire un servizio sempre migliore per l’utenza e non di creare scontenti”.
Il ricercatore capo Adam ha comunque precisato che Facebook non ha intenzione di nascondere o eliminare i suddetti messaggi negativi ma ha elaborato un algoritmo particolare che li “de-priorizza” nella sezione delle notizie mantenendoli pur sempre visibili.