In Tasmania, i ricercatori del Menzies Research Institute, hanno scoperto che i grassi insaturi Omega 3 hanno, nelle donne quando adeguatamente assunti anche con il cibo,, un’efficace effetto antidepressivo, pari a quello di alcuni noti farmaci. Questo accade perché gli Omega 3 non solo tengono sotto controllo il colesterolo cattivo innalzando al contempo quello buono circolante ma poiché hanno anche la caratteristica di legarsi e combinarsi agli ormoni femminili estrogeni e progesteroni.
Ciò significa che la loro assunzione nell’alimentazione, permette di ridurre di almeno il 6% la probabilità che la donna possa cadere in uno stato depressivo. I grassi insaturi Omega 3 possono essere assunti anche naturalmente, mangiando pesci come il salmone, il tonno, le acciughe.
In Tasmania, lo studio è stato condotto su 1400 soggetti sia donne che uomini di circa 30 anni, seguiti per i 5 anni durante i quali ha avuto luogo la ricerca. La sperimentazione ha confermato che un’alimentazione ricca di pesce come salmone e tonno, ha un impatto positivo importante nel ridurre il rischio di ammalarsi di depressione, in modo particolare sulle donne, nelle quali in corrispondenza di un aumento di Omega 3, si è potuta osservare un riduzione del 25% di stati depressivi.
Ma lo stesso, non accade però non negli uomini. Considerando che lo stesso effetto antidepressivo non è stato riscontrato quindi sugli uomini, i ricercatori hanno dedotto che il fattore discriminante tra i due sessi a cui si può pensare almeno per il momento, sia rappresentato dalla presenza o assenza degli ormoni femminili, quindi estrogeni e progesterone.
Questa ricerca che è stata pubblicata dall’American Journal of Epidemiology, fa bene sperare sulla possibilità che una sana alimentazione, utilizzata sia in senso preventivo sia eventualmente adeguata anche a delle circostanze critiche di iniziali stati depressivi, possa contribuire a ridurre anche l’uso e l’abuso di farmaci antidepressivi.