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Intestino pigro? rimedi naturali anti-stitichezza!

La stitichezzastipsi, dal greco “styphein”, “stretto”, è un’alterazione funzionale dell’intestino ed è molto diffusa; colpisce maggiormente le donne e le persone anziane. Tra le cause ci sono le malattie intestinali come colite e il morbo di Crohn ma anche ansia, depressione, stress e soprattutto lo stile di vita frenetico, difatti è un disturbo riscontrabile soprattutto nelle popolazioni civilizzate.

Chi ne soffre, vive dei disagi emotivi e sociali ed è quindi condizionato nella quotidianità. Esistono vari rimedi contro questo disturbo; i più diffusi sono i lassativi, il cui uso, se corretto, può aiutare il transito intestinale. Ma spesso se ne abusa, portando l’organismo ad assuefarsi, con conseguenze negative al tono muscolare del colon. Meglio optare per lassativi naturali, integrati in una sana alimentazione.

Si consiglia di assumere almeno una volta al giorno verdura cotta o cruda, ricca di fibre e le più stimolanti per l’intestino sono le zucchine, i cavoli, le bietole, la lattuga e gli spinaci. I legumi sia freschi che secchi. Ricca di fibre è anche la frutta (fresca o secca), preferibile di stagione e consumata al mattino: kiwi, pere, banane, prugne, mandorle e fichi secchi.

Lo yogurt, consumato la mattina a colazione o come spuntino può essere di notevole aiuto. Altri rimedi sono i semi di lino, da tritare nell’insalata; un cucchiaino di olio extravergine d’oliva al mattino, a digiuno; i cereali integrali, anche in forma di pane e pasta. Inoltre si consiglia di masticare bene e lentamente; limitare l’assunzione di alcool, tè, caffè, cibi industriali; evitare i formaggi fermentati, i fritti e i grassi di origine animale.

In ultimo ma non meno importante, si raccomanda di bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno (anche tisane, brodi o spremute) e di praticare attività fisica costante per regolarizzare il transito intestinale.

 

Le informazioni fornite sul sito CurioMed sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo, e non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari.

 

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