L’endometriosi è una malattia sempre più frequente che colpisce circa il 10-15% delle donne in età fertile e quasi la metà delle donne con problemi di infertilità. Questa condizione è caratterizzata dalla presenza anomala dell’endometrio in altri organi come le ovaie, l’intestino, la vagina, la tube e il peritoneo.
L’endometriosi è nel 60% dei casi dolorosa e a seconda di dove avviene la lesione, si manifesta con sintomi che possono portare anche all’invalidità. Tra i sintomi troviamo sanguinamenti interni, dolore pelvico, dolore durante l’atto sessuale, coliti, stitichezza e diarrea. Spesso questa condizione può anche manifestarsi in modo quasi asintomatico come nel caso dell’infertilità.
La diagnosi dell’endometriosi avviene mediante una visita ginecologica seguita poi da una risonanza magnetica, importante per accertare la malattia. In alcuni casi si deve ricorrere alla laparoscopia, un intervento chirurgico che consente di “operare” senza apertura della parete. Le cause dell’endometriosi non sono state ancora chiarite.
Tuttavia esistono però alcuni fattori che possono predisporre la donna a questa condizione come fattori genetici e sostanze inquinanti, come ad esempio la diossina. La terapia varia a seconda dei casi, infatti dipende se l’obbiettivo è quello di trattare una sterilità o eliminare il dolore.
Tra le terapie troviamo interventi chirurgici, trattamenti farmacologici in grado di ridurre la presenza di estrogeni e metodi di cura alternativa come aromaterapia, omeopatia, agopressione etc. L’endometriosi è una malattia benigna e quindi le probabilità di successo sono in genere buone.