Le anomalie del sistema cardiovascolare costituiscono oggi la prima causa di mortalità. Accanto alle cardiopatie congenite dovute a una malformazione del cuore, si distinguono le cardiopatie acquisite, fra le quali al primo posto troviamo l’arteriosclerosi e l’infarto. L’arteriosclerosi è un sovraccarico lipidico che si sviluppa nella parte interna dei vasi sanguigni e forma vere e proprie placche che restringono poco a poco il foro arterioso, riducendo il flusso di sangue nel corso degli anni.
L’arteriosclerosi è una patologia che può insorgere in età avanzata, dai 65 anni in su per le donne e dai 50 anni per gli uomini ed è più frequente proprio per questi ultimi. L’indurimento delle arterie è favorito da fattori legati allo stile di vita. Infatti, l’incidenza di questa patologia aumenta quando si soffre di ipertensione, di obesità, di diabete mellito e di colesterolo cattivo. Anche il fumo e l’assenza di attività fisica aggravano il rischio dell’arteriosclerosi. Lo abbiamo ribadito più volte, l’attività fisica è uno dei fattori fondamentali per il nostro benessere fisico e mentale.
Il solo esercizio fisico è in grado di migliorare le funzionalità cardiocircolatorie prevenendo così qualsiasi malattia. L’arteriosclerosi viene manifestata con intorpidimento, disturbi alla vista, cefalea, paralisi dei muscoli, debolezza e senso di oppressione al torace. Come gran parte delle patologie, anche per essa esistono delle cure in grado di arrestare il suo avanzare.
Le lesioni aterosclerotiche negli uomini, ad esempio, possono regredire con terapie farmacologiche che riducono il colesterolo, nelle donne invece quelle per ridurre l’ipertensione. Avvolte però, quando lo stadio della patologia è avanzato si può ricorrere ad un intervento di angioplastica in grado di ripristinare il normale flusso sanguigno.