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La Turchia censura e blocca i Social Network

Turchia Twitter

La Turchia continua nel suo atteggiamento di chiusura e censura verso il web ed in particolar modo verso i Social Network. Un tribunale turco ha infatti chiesto a Google di far sparire dal motore di ricerca le foto di Mehmet Selim Kiraz, il procuratore preso in ostaggio la scorsa settimana dagli estremisti del Dhkp-C. Se Google non accetterà (e in fretta) di obbedire alla richiesta, il governo turco provvederà a bloccare l’accesso al sito dal territorio turco. Stesso destino per i social network, già bloccati per diverse ore. Twitter, Facebook e Youtube sono stati “puniti” per aver pubblicato le foto del PM Mehmet Selim Kiraz che ha perso la vita durante il blitz delle forse speciali turche che stavano tentando di liberarlo dopo il rapimento di un gruppo di estremisti. Facebook è tornato attivo solo dopo aver rimosso il contenuto incriminato (la foto del magistrato) dal proprio feed.

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La foto del magistrato Mehmet Selim Kiraz che ha scatenato la censura del governo turco

Stesso trattamento anche per Twitter che, come scrive l’agenzia Anadolu, è tornato accessibile soltanto dopo aver dimostrato di aver provveduto all’eliminazione delle immagini. Resta, invece offiline Youtube, di proprietà di Google. l portavoce del presidente Erdogan, Ibrahim Kalin, ha detto che la procura ha voluto bloccare l’accesso ai siti dei social media perché alcuni media si sono comportati “come se stessero facendo propaganda al terrorismo“, quando hanno deciso di condividere le immagini del magistrato sequestrato.  La richiesta dell’ufficio della procura, ha spiegato ancora, “è che questa immagine non sia più usata in alcuna delle piattaforme elettroniche”. Oltre ai social network, sulla lista dei cattivi sono finiti altri 166 link che rimandavano a giornali e siti web turchi, rei di aver condiviso la foto all’interno dei loro articoli. La rete, ovviamente, si è subito scatenata e su twitter è diventato già molto popolare l’hashtag #TwitterisblockedinTurkey, con il quale migliaia di persone stanno manifestando il proprio dissenso alla decisione delle autorità turche.

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