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Charlie Hebdo torna in edicola e va a ruba. Al Qaeda rivendica l’attentato

Torna in edicola il settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo l’attentato di settimana scorsa, dove hanno perso la vita otto membri della redazione e altre quattro persone. Tre milioni di copie tradotte in 16 diverse lingue. Un numero speciale definito commemorativo ma non piagnucolone dal caporedattore Gérard Biard.

In coda per il nuovo numero

Charlie Hebdo Press Conference

(foto ANSA)

Le copie sono andate rapidamente esaurite in tutti i 27.000 punti vendita della Francia. In copertina compare nuovamente una vignetta di Maometto che piange mentre tiene in mano un cartello con scritto “Je suis Charlie”.  L’Unione mondiale degli ulema musulmani critica la scelta di mettere ancora una volta il profeta in prima pagina:

“Non è ragionevole, nè logico, nè saggio pubblicare i disegni e le vignette che offendono il profeta o attaccano l’Islam. Non si fa che avvalorare la tesi degli attentatori che l’Occidente è contro l’Islam”.

La rivendicazione

Il leader di Al Qaeda nello Yemen ha rivendicato l’attacco avvenuto a Parigi attraverso un video pubblicato su YouTube. Nasser bin Ali rivendica questa operazione come una vendetta per le offese contro il profeta Maometto. Nel filmato, che dura 11 minuti, l’organizzazione terrorista minaccia nuove “tragedie e terrore”.

Arrestato il comico francese Dieudonnè

Dieudonne

In Francia è stato arrestato il comico Dieudonnè. L’accusa è di apologia del terrorismo. Aveva scritto sulla sua pagina Facebook il messaggio “Je me sens Charlie Coulibaly” (Mi sento Charlie Coulibaly), capovolgendo lo slogan a favore delle vittime dell’attentato per associarlo al nome del jihadista Amedy Coulibaly. Il post era stato subito eliminato. Secondo fonti giudiziarie sono state aperte 50 procedure giudiziarie per apologia di terrorismo dopo gli attentati della settimana scorsa.

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