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Vicini a una terza guerra mondiale

Sono passati esattamente 100 anni da quel 28 luglio 1914. Un giorno destinato a passare alla storia come l’inizio del primo grande conflitto mondiale, causato dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, il 28 giugno 1914, a Sarajevo. Si è aperto così uno dei capitoli più cruenti e sanguinosi che la storia di questo pianeta abbia potuto vedere. La prima guerra mondiale, infatti, è passata alla storia anche grazie alle tecnologie, ad allora moderne, con cui vennero prodotte le armi, le attrezzature e i veicoli. Ovviamente le tensioni fra i paesi hanno giocato un brutto scherzo alla stabilità della società, che si è ritrovata a dover odiare, e probabilmente uccidere, una persona che fino a qualche giorno prima vedeva come amico. La particolarità di questa guerra sta anche nel fatto che, più o meno in tutto il mondo sviluppato, le nazioni godevano di ottime condizioni economiche, quindi non vi erano gravi scarsità. Eppure la guerra non ha tardato ad arrivare, spazzando via circa 50 milioni di vite innocenti e di giovani militari (dato ancora incerto). Ad oggi, nel 2014, anno di una ricorrenza così triste e cupa, il mondo non sembrerebbe essere cambiato o toccato dalle memorie lasciate sui libri di storia, viste le guerriglie che si stanno svolgendo in tutto il mondo, la fame nel mondo che dilaga, una crisi economica che rende il ceto medio schiavo del potere e sempre minore attenzione verso il progresso. Tutto questo potrebbe farci capire che siamo vicini ad una terza guerra mondiale.

Molte simili sfaccettature ci fanno capire che una nuova guerra mondiale potrebbe scoppiare a breve, come ad esempio il potere della Germania, che anche ad allora dilagava verso confini infiniti. Questo accade oggi con l’economia, dato che la Germania prosegue verso la sua crescita esponenziale rendendo debitori tutti i paesi che le girano intorno, e non solo. Il suo potere si fa vedere anche nelle decisioni della tanto acclamata Unione Europea, altra congiura rifilata ai paesi in crisi, che si trovano come concorrente un paese nettamente superiore, ma con le stesse armi, se non più potenti. Fra queste la moneta, argomento di grande attualità viste le incertezze di analisti ed economisti sul suo aiuto al mercato, relativamente alle monete frammentizzate che circolavano fino a 15 anni fa.

Come nei primi anni del 900‘, anche in questi primi del 2000 abbiamo più volte dovuto chinare la testa per non vedere le terribili scene degli scontri che si svolgono in Medio Oriente, ma anche nell’est dell’Europa, non ultima l’Ucraina. Incredibile e inconcepibile è il modo in cui, una potenza mondiale come la Russia, sia riuscita ad invadere il territorio ucraino, uccidendo migliaia di civili, senza motivo, e ‘conquistando’ un piccolo pezzo di terra. Ovviamente non è il pezzo di terra che interessa alla Russia, ma le risorse naturali che esso può dare loro, come il Gas, ad oggi uno dei settori più importanti del mondo. La manipolazione giornalistica e le ‘campagne marketing’ hanno reso la popolazione interessata alla proposta Russa, lasciando e votando a favore dello stato con a capo Vladimir Putin. NATO e ONU sono sempre più in difficoltà dinnanzi a queste operazioni, non riuscendo spesso a bloccare le mosse offensive dei governi verso altre popolazioni o stati.

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La società inizia a districarsi sempre più in due fasce, quella alta, ricca e felice, e quella estremamente bassa, povera e triste. Il divario si allarga di anno in anno, con i ricchi che diventano sempre più ricchi e poveri che faticano anche per arrivare alla fine del mese. La crisi è proprio in questo sistema, così speculare quanto sbagliato. Non esistono problematiche economiche o scarsità, sono tutte balle inventate per poter allargare questa forbice, che rende schiavi le persone e le costringe a lavorare senza sosta. La circolazione della moneta non esiste proprio perché chi dovrebbe spendere non ne ha le possibilità, pur facendo sacrifici, che bastano solamente al vivere dignitosamente. Questo aspetto è la causa, oltre alla guerra, dell’immigrazione, per la quale l’Italia è protagonista in Europa. Se state leggendo questo articolo, quasi sicuramente, sarete persone che lavorano e portano avanti le proprie attività professionali, ma che fanno parte proprio di quel ceto medio che verrà spazzato via nei prossimi anni a venire. Non per mettere terrore, ma i dati degli ultimi anni, soprattutto dopo il 2008, ci fanno capire che la situazione critica si è allargata a macchia d’olio in tutto il mondo.

Oltre al fattore finanziario, soprattutto in Medio Oriente, la religione è sempre stata un motivo per tirare fuori da sotto il cuscino la propria pistola e sparare all’impazzata contro chi ha idee e pensieri differenti. Questa guerra, chiamata in modo errato ‘guerra santa‘, dura da centinaia, se non migliaia di anni, e non si concluderà mai. Israele, Gaza, Siria, Libia e altre nazioni come queste, sono da sempre basate sul concetto di vita volto a contemplare un Dio superiore e a imitarlo con le uccisioni, battezzate a nome di una specifica figura. “Allah è con noi!”, sono queste le parole utilizzate durante decapitazioni e omicidi di massa, che alimentano sempre più la fame di portare avanti una missione: quella di combattere per un Dio. C’è qualche pazzo squilibrato, però, che li segue e promette loro di svolgere missioni come kamikaze, facendosi saltare in aria e spazzando via vite umane innocenti e, sicuramente, fuori da questi contesti. Anche questo genere di immagini stanno aumentando, e continueranno ancora per molto.

Aerei che scompaiono, persone che non vengono più ritrovate, anche questi piccoli segnali sono un campanello d’allarme tale da farci comprendere la situazione odierna. Con tutte le tecnologie che abbiamo non riusciamo a rintracciare un aereo o il cellulare di una persona? E’ davvero incredibile come venga liquidato tutto con un “non possiamo fare nulla”. Non stiamo parlando di falsi misteri o leggende varie, ma di cose che sono accadute, e anche sotto i nostri occhi, con prove concrete. Ma tutti tacciono. Questo aspetto inoltra la parte informatica, ovvero lo spionaggio, sempre più utilizzato dai governi di tutto il mondo per captare le mosse militari dei nemici, ma anche i segreti industriali altrui. Nessuno si può chiamare fuori da questa prospettiva, il Datagate ne è una prova. L’informatica, anche se noi la vediamo come un’entità quasi divina, poiché la utilizziamo per hobby, lavoro e gioco, in realtà è proprio l’arma principale che verrà utilizzata nei prossimi anni per sviluppare una guerra, forze proprio la terza guerra mondiale.

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Sia chiaro, non vogliamo assolutamente che tutto ciò accada, ma le informazioni che abbiamo a disposizione oggi ci fanno riflettere molto su questo, e solo vedendo un telegiornale o aprendo un quotidiano, ma anche visitando qualche sito web, si può perfettamente notare come il pianeta e le persone che lo vivono stiano andando in una strada sbagliata. Anche i videogiochi si sono messi su questa prospettiva, sviluppando l’idea di una futura terza guerra mondiale, e chissà, forse saranno anche profetici, come lo sono stati molti libri e testate giornalistiche durante gli anni della prima e seconda guerra mondiale. L’economia, la tecnologia, le guerriglie, la società, i pensieri e le idee ci stanno facendo capire che, anche se la crediamo lontana, potremmo essere vicini ad una terza guerra mondiale.

Per eliminare questo presentimento ci vuole la grande intelligenza dell’uomo, che come inventa nuove diavolerie tecnologiche, ne sono certo, può evitare lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale tale da spazzare via il genere umano dal pianeta una volta per tutte.

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